Residenti giù, ora quota 30mila è a rischio. Scendono (a sorpresa) anche i disoccupati

Residenti giù, ora quota 30mila è a rischio. Scendono (a sorpresa) anche i disoccupati
Residenti giù, ora quota 30mila è a rischio. Scendono (a sorpresa) anche i disoccupati
di Marco Antonini
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Lunedì 20 Luglio 2020, 04:00

FABRIANO Diminuiscono sia i residenti (a un passo da scendere sotto i 30mila) che gli abitanti senza lavoro. Un po’ a sorpresa scendono i disoccupati a Fabriano e nel comprensorio, riportandosi sotto quota 4mila in città e sotto la soglia delle 6.600 unità se si allarga l’orizzonte a tutto il territorio del Centro per l’Impiego: Arcevia, Cerreto D’Esi, Fabriano, Genga, Sassoferrato e Serra San Quirico. I numeri assoluti, comunque, scendono per due motivi: crescita degli inattivi e, soprattutto, calo dei residenti. 

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«In riferimento al dato relativo ai disoccupati domiciliati nel comune di Fabriano, capofila del territorio di competenza del Centro per l’Impiego, al 31 dicembre 2019 si rileva un dato molto simile a quello registrato a fine 2017 sia in valore assoluto che considerando la differenza di genere. Lo stesso andamento si rileva osservando il dato sul tutto il territorio di competenza del nostro ufficio», dichiara Annarita Paleco, responsabile del Centro per l’Impiego di Fabriano. Alla fine dello scorso anno i disoccupati iscritti sono 3.955, di cui 2.195 donne e 1.760 uomini, in discesa di 120 unità rispetto al 31 dicembre 2018, quando ci si era attestati a 4.075. Ben lontani dal record assoluto di disoccupati registrati a Fabriano a fine 2016, con 5.025. 

Nel comprensorio la discesa è più marcata. Si passa da 6.759 disoccupati di fine 2018, agli attuali 6.572 del dicembre 2019, di cui 3.669 donne e 2.903 uomini, con un calo pari a 187 unità. Due le spiegazioni per questo calo, seppur minimo. In primis lo spopolamento dell’entroterra Fabrianese, con un calo negli ultimi anni e che a breve porterà la città ad avere ufficialmente meno di 30mila residenti. Mancano, infatti, poche decine per scendere sotto questa soglia. Il secondo, invece, riguarda la crescita degli inattivi, coloro che non cercano più lavoro e neppure si iscrivono alle liste di collocamento. E questa sfiducia colpisce soprattutto la popolazione giovanile, under 30, dopo che Garanzia Giovani aveva, invece, portato a una massiccia iscrizione di quest’ultimi.

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