La Regione chiede a Elica il ritiro del piano. La risposta dell'azienda: «No, solo una profonda revisione»

La Regione chiede a Elica il ritiro del piano. La risposta dell'azienda: «No, solo una profonda revisione»
La Regione chiede a Elica il ritiro del piano. La risposta dell'azienda: «No, solo una profonda revisione»
di Aminto Camilli
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Martedì 25 Maggio 2021, 08:00

CERRETO D’ESI  - Sciopero di quattro ore e manifestazione pubblica per ribadire un no secco al progetto di Elica. Lavoratori e sindacati sono scesi di nuovo in piazza, ieri mattina, per rimarcare netta contrarietà al piano di riorganizzazione dell’azienda, che prevede ben 409 esuberi sui 560 dipendenti degli stabilimenti di Cerreto d’Esi e Mergo, il trasferimento del 70% della produzione italiana all’estero, nonché la chiusura dell’impianto cerretese e di interi reparti di quello di Mergo.

E così, ieri lo scenario della protesta è stata Cerreto d’Esi, con un corteo di oltre 300 persone (fra esse, anche la vice sindaca di Cerreto d’Esi Michela Bellomaria e i consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo e Maurizio Mangialardi), il quale, partendo dalla fabbrica che Elica intende dismettere, è arrivato in piazza Caraffa, dove i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm e le maestranze hanno incontrato le istituzioni ai vari livelli.


Presenti, fra gli altri, i sindaci David Grillini (Cerreto d’Esi), Luca Possanzini (Mergo), Massimo Baldini (Matelica), Luigi Bartocci (Esanatoglia), Tommaso Borri (Serra San Quirico), il vice sindaco di Apiro Roberto Morelli, l’assessore alle Attività produttive di Fabriano Barbara Pagnoncelli, il presidente della Provincia Luigi Cerioni, le consigliere regionali Manuela Bora e Simona Lupini, l’onorevole Patrizia Terzoni. Tutti hanno firmato un appello dei lavoratori e del coordinamento sindacale unitario del Gruppo Elica, che una quindicina di operai, impegnati in un flashmob sotto la sede della Regione, hanno poi consegnato al governatore Francesco Acquaroli, al vice presidente Mirco Carloni e all’assessore Stefano Aguzzi, poco prima dell’inizio di un incontro fissato con i vertici dell’azienda.

Gli artefici del documento, che reputano sbagliata la decisione di Elica, ritengono necessario «studiare tutte le misure da mettere in campo per far sì che il lavoro resti sul territorio.

In questi anni, siamo sempre stati capaci di individuare le soluzioni nell’interesse di tutti, ma ogni discussione non può che partire dal ritiro del piano dell’azienda, la quale, invece, sta andando avanti dritta per la sua strada, senza preoccuparsi delle richieste e delle necessità che stiamo urlando da circa due mesi».

Dal confronto con il management, si è registrata «la disponibilità a una profonda revisione del piano – ha osservato Acquaroli – ma non al ritiro dello stesso. La Regione cercherà di fare subito il punto della situazione con i sindacati per definire le strade da percorrere. È necessario, però, rimuovere i pregiudizi che ostacolano il dialogo. Finché il tavolo rimane aperto, l’azienda sospenderà l’esecuzione del piano. È indispensabile recuperare la fiducia reciproca per costruire soluzioni sostenibili per l’azienda, i lavoratori, il territorio e le istituzioni».

Considerando lo sforzo immenso che stanno facendo per coordinarsi e portare avanti le istanze dei dipendenti, le Rsu hanno attivato la Cassa di Resistenza, che consente a chiunque di dare un contributo economico, attraverso la PostPay 4023 6009 4373 0533, utilizzando il codice fiscale della Rsu individuata, che verrà fornito privatamente, anche tramite Whatsapp, dai segretari territoriali Pierpaolo Pullini (3928493546), Vincenzo Gentilucci (3939580145) e Giampiero Santoni (3334377204).

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