Pazienti da trasferire in altri ospedali: al Profili creata un’area “buffer Covid”

Pazienti da trasferire in altri ospedali: al Profili creata un’area “buffer Covid”
Pazienti da trasferire in altri ospedali: al Profili creata un’area “buffer Covid”
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Venerdì 6 Novembre 2020, 06:00

FABRIANO  - Apre, all’ospedale di Fabriano, la cosiddetta “area buffer Covid” presso l’ex Hospice (la struttura, al piano terra, per i malati terminali è stata intanto trasferita presso il reparto di Medicina). Servirà, con 8 posti letto, per ospitare pazienti positivi in attesa di essere trasferiti negli ospedali specializzati. Questa decisione della Direzione Sanitaria è stata presa vista la possibile saturizzazione dei posti letto al Pronto Soccorso.

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La responsabilità clinica fa capo al primario del Pronto Soccorso e al primario di Medicina.

Capitolo a parte la gestione del personale. Nelle ore mattutine, infatti, a prestare servizio sarà proprio quello del Pronto Soccorso. Dalle ore 14 (turno pomeridiano) e dalle 20 (notturno) sono stati predisposti ordini di servizio alle altre Unità Operative del Profili. Ne consegue che, nell’arco del mese, toccherà anche ad alcuni medici, infermieri e oss di Chirurgia, Utic, Ortopedia, Medicina, Oculistica, Ginecologia, Otorino, Dialisi, Medicina 4, Urologia e Riabilitazione coprire, in più occasioni, con proprio personale, la zona “grigia”.

L’ospedale Profili, comunque, è considerato “No Covid”, come è stato durante la prima fase emergenziale quando ha garantito tutte le urgenze di Area Vasta 2. Ora ospita un piccolo reparto per i positivi in attesa di trasferimento in strutture specializzate grazie ai medici che hanno messo a disposizione le loro professionalità. Appare, però, sempre più urgente l’arrivo di nuovo personale per non sacrificare ulteriormente l’attività delle Unità Operative. I dottori che dovranno fare i turni nell’area grigia tolgono comunque spazio ed energia alla normale attività medica e chirurgica che non dovrebbe fermarsi. Le malattie, sia lievi che gravi, purtroppo, non si prendono mai una pausa. Dai pazienti, intanto, arriva, quasi quotidianamente, sui social, il riconoscimento per il lavoro dei sanitari. Viene elogiato lo sforzo e la prudenza nel non sovraffollare la struttura, ma contemporaneamente si chiede alla Direzione ospedaliera di non dimenticare i problemi cronici di personale noti da tempo.

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