Merloni vince la sua battaglia contro il Covid. C’è il doppio tampone negativo: è guarito

Francesco Merloni
Francesco Merloni
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Sabato 24 Ottobre 2020, 02:25

FABRIANO  - L’ingegner Francesco Merloni è guarito dal Covid-19. Ieri l’esito del doppio tampone negativo che ha accertato l’avvenuta vittoria dell’ex ministro nei confronti del Coronavirus. Lieto fine, quindi, per una storia, quella del fondatore di Ariston, che è iniziata a fine agosto, con la febbre al rientro dalle ferie presso la villa di famiglia, a Porto Cervo, in Sardegna. Poi il ricovero presso il reparto di Malattie Infettive diretto da professor Tavio, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, all’ospedale di Torrette e le dimissioni dalla struttura, lo scorso 27 settembre. 

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Merloni ha dovuto attendere, in isolamento, nella sua residenza a Collegiglioni di Fabriano, quasi un altro mese, prima della guarigione accertata dai medici nelle ultime ore.

In precedenza anche la moglie e il figlio, Paolo, attuale presidente di Ariston Thermo, sono risultati negativi. Un sospiro di sollievo per la città della carta e per il mondo imprenditoriale che, in questi due mesi scarsi, hanno fatto il tifo per l’ingegnere. Il 2020 è stato un anno particolare per Merloni. Lo scorso 17 settembre ha festeggiato, se così si può dire, il suo 95 compleanno a Torrette, lontano dagli affetti più cari. Poi il miglioramento delle sue condizioni di salute e la possibilità di trascorrere in isolamento a casa le settimane in attesa del doppio tampone negativo. 


A far preoccupare l’intera Fabriano, nonostante un quadro clinico mai grave, era stato un principio di polmonite. Da qui la decisione dei sanitari di sottoporlo, il mese scorso, alla terapia del plasma raccolto tra coloro che erano stati colpiti, in precedenza, dal Covid. L’emergenza coronavirus era scattata dopo Ferragosto. Francesco Merloni era andato insieme alla famiglia in Sardegna per trascorrere le ferie nella villa di Porto Cervo. Poi i primi sintomi, la positività e il ricovero per motivi precauzionale mentre per la moglie e il figlio non ce n’è stato bisogno. Da fonti vicine alla famiglia arriva, intanto, un ringraziamento di cuore ai medici e a tutto il personale «per le loro speciali qualità umane e professionali e ai tanti che sono stati vicini con affetto e amicizia».

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