Fabriano, fiato sospeso per la vertenza Whirlpool, ma ora tremano anche i dipendenti di Electrolux

Fabriano, fiato sospeso per la vertenza Whirlpool, ma ora tremano anche i dipendenti di Electrolux
Fabriano, fiato sospeso per la vertenza Whirlpool, ma ora tremano anche i dipendenti di Electrolux
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Sabato 29 Ottobre 2022, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 07:40

FABRIANO - Continuazione dello stato di agitazione e del blocco degli straordinari e rafforzamento del pressing sulle istituzioni, Governo in primis, per ottenere a breve un incontro con Whirlpool, al fine di conoscere dettagli ulteriori riguardo alle due manifestazioni di interesse pervenute all’azienda per l’intero asset Emea (Europa, Medio Oriente, Africa).

E’ quanto deciso dal coordinamento sindacale unitario che ieri ha visto protagoniste le segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm e le Rsu dei vari stabilimenti italiani della multinazionale statunitense. 

L’altro fronte 

E adesso, a generare apprensioni arrivano anche delle novità sul futuro di Electrolux (il colosso industriale svedese possiede una fabbrica pure a Cerreto d’Esi), la quale ha annunciato che il piano di ristrutturazione interesserà circa 4.000 posti di lavoro in tutto il mondo.

Andiamo con ordine. La vicenda più scottante è quella inerente al piano di riorganizzazione che Whirlpool sta concludendo la regione Emea. La questione interessa da molto vicino pure il Fabrianese, considerate le presenze nel nostro territorio del mega-stabilimento di Melano (l’unico produttore di piani cottura a gas, elettrici e a induzioni del gruppo americano proprio per l’area Emea) e la sede centrale di via Aristide Merloni, in cui operano i colletti bianchi. 


«Il fatto che Whirlpool abbia detto che non si potranno avere dettagli sulla cessione dell’asset Emea fino a gennaio prossimo – hanno ribadito le organizzazioni sindacali – ci fa temere che quella dell’azienda sia più una disponibilità formale a convocare il tavolo che una disponibilità sostanziale ad avviare una discussione di merito. Chiediamo un confronto al ministero dello Sviluppo economico (ora ministero delle Imprese e Made in Italy, ndr) per cercare di condizionare la vendita dell’asset Emea al mantenimento di tutti gli stabilimenti italiani e alla tutela dei livelli occupazionali». Capitolo Electrolux. L’azienda svedese ha comunicato che il piano di ristrutturazione interesserà fino a 4.000 dipendenti in tutto il mondo, sebbene in maniera più consistente nell’America settentrionale. Il tutto, a causa delle perdite significative registrate nel terzo trimestre.

«La maggior parte delle riduzioni mirate dei costi – fa sapere Electrolux – sarà raggiunta nell’area business del Nord America. Sarebbero interessate da 3.500 a 4.000 posizioni». In sostanza, si parla dell’8% delle 52.000 posizioni che il gruppo industriale svedese possiede a livello globale. Al momento, secondo i sindacati, «non ci sono motivi per ipotizzare che sia interessato pure il sito produttivo cerretese». Qualcosa di più, al riguardo, si potrebbe riuscire a sapere l’8 novembre, quando le parti sociali incontreranno i vertici di Electrolux per l’investimento previsto sullo stabilimento di Solaro, nel Milanese. 

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