Lavori al palo e personale ridotto all’osso: l'ospedale Profili sempre più in emergenza

Lavori al palo e personale ridotto all’osso: l'ospedale Profili sempre più in emergenza
Lavori al palo e personale ridotto all’osso: l'ospedale Profili sempre più in emergenza
di Marco Antonini
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Sabato 6 Novembre 2021, 09:50

FABRIANO -  Manca personale, sia medico che infermieristico, all’ospedale Profili di Fabriano. Si attendono, poi, notizie circa il recupero della storica ala A dell’ospedale, 4.500 metri quadrati, inagibile dal sisma del 2016 e sulla nuova palazzina chirurgica. Tante le criticità con le liste di attesa che rischiano di allungarsi. 


Sulla situazione politico-sanitaria interviene il primo cittadino di Fabriano, Gabriele Santarelli. «Purtroppo a distanza di un anno non si è visto quel cambiamento che poteva essere auspicabile con l’arrivo di una nuova Amministrazione regionale – dichiara il sindaco. - C’è la sensazione che ragionare sulla riformulazione del nuovo Piano socio sanitario, indispensabile, diventi l’occasione per procrastinare interventi più urgenti. Sembra che parliamo di interventi a lungo termine – prosegue - per non affrontare i problemi attuali, che sono tanti e che rischiano di peggiorare. Presto convocherò una nuova Conferenza dei sindaci di Area Vasta 2 per fare il punto e sollecitare i vertici nel fare gli interventi di cui c’è bisogno». 


All’ospedale Profili di Fabriano, infatti, si attendono rinforzi prevalentemente in Pronto Soccorso (circa 30mila accessi l’anno), Anestesia, Radiologia e Laboratorio Analisi, ma anche in altri reparti.

In Medicina mancano, ormai da due anni, i 10 posti letto che sono stati tolti per l’attuazione di un piano ferie. Altrove anche una sola unità medica in più potrebbe fare la differenza. Al Laboratorio Analisi deve arrivare personale dopo il pensionamento, a febbraio, delle due biologhe in servizio. Medici e tecnici attesi anche in Radiologia dove l’equipe, nel lungo periodo Covid-19, ha fatto i salti mortali per garantire tutte le prestazioni diagnostiche anche per accertare la presenza della polmonite provocata dal Coronavirus. Qui la produttività è aumentata di circa il 35%. In alcune occasioni, per garantire il servizio, i reparti sono dovuti ricorrere alle “prestazioni aggiuntive”. Nel reparto di Riabilitazione Intensiva, per mancanza di medici, alcuni utenti lamentano la sospensione dell’attività ambulatoriale. 


Capitolo a parte la Pediatria per i circa 8mila utenti in età pediatrica residenti nel comprensorio. Il reparto non c’è, funziona solo h12 in modalità ambulatoriale, senza possibilità di visita nei festivi e nemmeno di eventuale ricovero. Ad oggi se c’è un’emergenza si va direttamente a Branca-Gubbio, in Umbria, a Jesi o al Salesi di Ancona. In Area Vasta 2 si segnala, poi, la carenza di organico nel settore della Neuropsichiatria infantile territoriale vista l’impennata di problemi di salute mentale e di disturbi dell’apprendimento tra bambini e adolescenti durante la pandemia da Coronavirus.

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