“Giano 1264” per la carta di Fedrigoni: ma c'è il no dei sindacati, forti timori per la vendita

“Giano 1264” per la carta di Fedrigoni: ma c'è il no dei sindacati, forti timori per la vendita
“Giano 1264” per la carta di Fedrigoni: ma c'è il no dei sindacati, forti timori per la vendita
di Marco Antonini
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Domenica 13 Novembre 2022, 03:25

FABRIANO  - Svelato il nome della società nuova società per il settore carta del gruppo Fedrigoni: si chiamerà “Giano 1264”. Il nome richiama il simbolo della città della carta, il fiume Giano, indispensabile per la lavorazione di questo prodotto pregiato conosciuto in tutto il mondo e l’anno è storia: è il momento in cui Fabriano ha messo il suo marchio, la filigrana, sulla carta, associando indissolubilmente il suo nome al prodotto che da quell’epoca viene realizzato. Malumori per la creazione di questa nuova società per il settore ufficio, comprendente anche la carta per le fotocopie, e che riguarderebbe sia lo stabilimento delle cartiere di Fabriano che parte del sito produttivo sito a Rocchetta Bassa, non lontano da Albacina. I sindacati dicono no. 

 
La contrarietà 
Nei giorni scorsi, infatti, si è riunita la segreteria territoriale della Uilcom per fare il punto della situazione.

In particolare al centro del confronto è stato il tema delle cartiere di Fabriano del gruppo Fedrigoni, ex cartiere Miliani, e della suddivisione di una parte dello stabilimento di Fabriano e Rocchetta dal resto del gruppo con sede a Verona. Il sindacato e in particolare la Uilcom non è stato mai d’accordo con questa operazione e lo ha ribadito a ogni incontro, anche all’amministratore delegato, Marco Nespolo, nonostante tutte le garanzie e le rassicurazioni pervenute da parte dei vertici aziendali. «La nuova società che prenderà il nome “Giano 1264” di fatto dividerà lo stabilimento di Fabriano in due parti, e porterà a un innalzamento dei costi di base dello stabilimento per quanto riguarda la parte gestionale ed energetica» denuncia il sindacato. 


I parametri 
«Nel corso dell’incontro della segreteria territoriale è stato anche evidenziato come il processo di unificazione dei parametri di secondo livello di tutto il gruppo che riguarda nelle Marche anche il gruppo Ritrama presente con uno stabilimento a Sassoferrato, abbia avuto una brusca frenata contraria a tutti i principi enunciati sin dall’inizio dal gruppo dirigente. Oggi abbiamo una fase di stallo di un processo che era stato avviato con l’unificazione del Premio di Risultato e che doveva nella seconda fase entrare nella definizione di tutti gli altri parametri» si legge una nota della Uilcom.


La protesta 
Il sindacato non esclude nuove forme di protesta non solo per la suddivisione del settore carta in una nuova società, ma anche contro la lentezza del meccanismo di valutazione di alcuni parametri negli stabilimenti marchigiani di Fabriano, Rocchetta Bassa, Pioraco e Castelraimondo, quest’ultimi due nel Maceratese. Si teme un possibile taglio di personale, nonostante le rassicurazioni della proprietà e l’incognita di una possibile vendita della “Giano 1264”. Ricordiamo che la nuova società per settore ufficio, un asset considerato a bassa marginalità, rientrerebbe, comunque, nel Gruppo e i settori che ne farebbero parte sono: macchina F3, centrale termica e magazzino di Rocchetta Bassa. Le parti sociali hanno chiesto più volte che l’operazione non generi eccedenze o possibili vendite di asset facendo fuoriuscire dal perimetro del Gruppo attività e professionalità in un territorio già colpito dalla crisi. Anche la questione Cartiere, come il caso Whirlpool, è monitorata dalla politica locale.

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