Fim, Fiom e Uilm non cedono a Elica e alzano la voce: «Deve mantenere il lavoro in Italia»

Fim, Fiom e Uilm non cedono a Elica e alzano la voce: «Deve mantenere il lavoro in Italia»
Fim, Fiom e Uilm non cedono a Elica e alzano la voce: «Deve mantenere il lavoro in Italia»
di Aminto Camilli
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Martedì 1 Giugno 2021, 07:30

FABRIANO  - «L’unica modifica accettabile del piano è quella di mantenere il lavoro in Italia». Fim, Fiom e Uilm non cedono di un millimetro e ribadiscono la propria posizione di contrarietà al piano di riorganizzazione di Elica, che prevede una marea di esuberi, il trasferimento di produzioni all’estero e la chiusura di stabilimenti. Ieri, in Regione, nel corso di un incontro con il governatore Francesco Acquaroli e gli assessori Mirco Carloni e Stefano Aguzzi, i rappresentanti dei metalmeccanici hanno rimarcato la necessità di ritorno al tavolo del ministero dello Sviluppo economico «per individuare in una sinergia tra tutte le parti coinvolte - spiegano i sindacati - gli strumenti a sostegno del mantenimento delle produzioni sul Fabrianese e, di conseguenza, i sostegni agli investimenti da poter presentare all’azienda». 

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La giunta regionale, intanto, farà ancora un passaggio con i vertici di Elica per chiarire le reali disponibilità dichiarate dai manager, dopodiché ne informerà le parti sociali, affinché si possa individuare la strada migliore da seguire per la difesa del lavoro sul territorio. È chiaro che, al momento, la volontà di operare una revisione del progetto, annunciata in precedenza dall’azienda, non convince affatto le organizzazioni sindacali.

«Urge un cambio repentino nella discussione - osserva il coordinamento unitario di Fim, Fiom e Uilm del Gruppo Elica - e certe ipotesi (dai prepensionamenti al part-time) non possono rappresentare l’inizio di un confronto costruttivo, in quanto è tutto già contemplato nel piano annunciato il 31 marzo scorso. Se non si parte dalla discussione del mantenimento dei livelli produttivi, si rischia solo di accompagnare il progetto aziendale di delocalizzazione delle produzioni con l’involontario consenso delle parti».

Per i sindacati, insomma, non ci sono elementi concreti di novità, per cui lo stato di agitazione continua, non escludendo, anche a breve, nuove forme di protesta e di mobilitazione. «La lotta per il lavoro dei dipendenti di Elica - esortano Fim, Fiom e Uilm - sia la lotta di un intero territorio e delle istituzioni».

Da queste ultime finora è sempre giunto un appoggio deciso ai lavoratori.

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