Festini alcolici davanti all’abbazia: «Un vero e proprio scempio, quello è un luogo da proteggere»

Festini alcolici davanti all’abbazia: «Un vero e proprio scempio, quello è un luogo da proteggere»
Festini alcolici davanti all’abbazia: «Un vero e proprio scempio, quello è un luogo da proteggere»
di Marco Antonini
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Venerdì 3 Settembre 2021, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 08:36

FABRIANO -  Evitare l’abuso di alcol lontano da occhi indiscreti, a Campodonico di Fabriano, in prossimità dell’abbazia di San Biagio in Caprile. Così, per accendere i riflettori su ciò che accade lontano dai centri abitati, l’associazione culturale cristiana “Dignità e Lavori” ha fatto una segnalazione alla Procura della Repubblica di Ancona per evidenziare criticità negli spazi esterni della storica struttura religiosa dove sono state trovate di recente una decina di bottiglie vuote di alcolici e superalcolici.

La segnalazione è stata inviata per conoscenza al presidente della Regione Marche Acquaroli, all’assessore regionale alla Valorizzazione dei Beni culturali Giorgia Latini, al sindaco di Fabriano, Santarelli, all’Ordine dei Frati Minori Provincia San Giacomo della Marca e al vescovo di Fabriano-Matelica, mons.

Francesco Massara. 


«Vogliamo evidenziare – scrivono nella segnalazione il presidente e il vicepresidente dell’Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro, Valentino Tesei e Francesco Freddi - lo stato di degrado che abbiamo riscontrato il 30 agosto nei pressi dell’Abbazia di San Biagio in Caprile di Fabriano, a Campodonico, per gli opportuni e dovuti provvedimenti di propria competenza. È con grande dispiacere, per il significato spirituale e culturale che rappresenta per la comunità locale di Campodonico e per tutto il comprensorio Umbro-Marchigiano, che abbiamo visto lo stato di abbandono in cui abbiamo trovato l’Abbazia di San Biagio in Caprile».

L’esposto è corredato da fotoo. «Non aggiungiamo commenti alle immagini che dicono più delle parole - scrive l’associazione -. Lasciamo ad ognuno le proprie considerazioni, auspicando, da parte nostra, la cura di questi luoghi sacri di fede». Nel dossier si vedono bottiglie vuote di alcolici vuote appoggiate su un tavolo. «La custodia dell’Abbazia, risalente al 1200, è di competenza del comune di Fabriano. Ci siamo sentiti in dovere di rappresentare bene, l’incuria con cui viene gestito questo luogo di culto, ma anche il nostro impegno a difesa e tutela anche dei luoghi di culto», la conclusione dell’Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro.


L’Abbazia, che arricchisce il comprensorio fabrianese dal punto di vista storico, religioso e culturale, fu fondata intorno al 1030 dai Conti di Nocera e di Gualdo. Nel 1443 un incendio la distrusse insieme all’archivio e il complesso, rimasto privo di monaci, passò alla Congregazione Silvestrina. Nel 1810 fu venduta a privati. Oggi dell’abbazia non rimane che la chiesa a pianta rettangolare, mentre gli edifici monastici Sono andati distrutti.

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