Elica conferma esuberi e chiusure, la reazione dei sindacati: «Quel piano va ritirato»

Elica conferma esuberi e chiusure, la reazione dei sindacati: «Quel piano va ritirato»
Elica conferma esuberi e chiusure, la reazione dei sindacati: «Quel piano va ritirato»
di Aminto Camilli
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Martedì 4 Maggio 2021, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 10:14

FABRIANO  - Elica ribadisce l’importanza del piano di riorganizzazione, sindacati e istituzioni alzano un muro. E’ partito senza slanci positivi il tavolo su Elica organizzato dal ministero dello Sviluppo economico, svoltosi ieri sera in videoconferenza, con la partecipazione della viceministra Alessandra Todde, di Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali, del management aziendale e dell’assessore regionale Stefano Aguzzi.

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L’azienda ha illustrato il progetto (il piano prevede ben 409 esuberi sui 560 dipendenti totali dei due stabilimenti di Cerreto d’Esi e Mergo, il trasferimento del 70% delle produzioni italiane in Polonia, nonché la chiusura dell’impianto cerretese e di interi reparti del sito di Mergo), considerandolo la precondizione per procedere nella trattativa e confermando «la disponibilità – si legge in una nota di Elica – a un proficuo confronto sulla gestione dell’impatto occupazionale, attraverso lo studio di tutte le soluzioni possibili e gli strumenti disponibili da definirsi con i sindacati e le istituzioni».

Per i sindacati, invece, la precondizione per intavolare un confronto è il ritiro del piano, «il quale – spiegano Fim, Fiom e Uilm – si basa sul presupposto dell’incapacità di fare produzione con profitto nel settore del Cooking, un presupposto sconfessato dalla recente ripresa produttiva di illustri concorrenti di Elica.

Siamo più di fronte a una resa che a un progetto di riorganizzazione».

L’assessore regionale Aguzzi ha ribadito contrarietà al piano di Elica, dicendosi preoccupato per la tenuta sociale in un’area già devastata sotto l’aspetto economico, sociale e occupazionale. La viceministra Todde: «Credo che presentarsi ad un tavolo istituzionale dicendo che il piano dell’azienda è immutabile non sia un approccio corretto. Il Mise è pronto a mettere a disposizione tutti gli strumenti disponibili per capire come rendere più competitiva l’azienda in Italia cercando di evitare la delocalizzazione annunciata». Saranno promossi altri incontri, anche bilaterali, con l’obiettivo di mediare tra le parti. Intanto, i sindacati mantengono lo stato di agitazione: oggi assemblee nelle fabbriche di Cerreto d’Esi e Mergo, domani nel sito di Mergo scatterà uno sciopero a scacchiera di un’ora e mezzo. 

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