FABRIANO - Assemblee degli operai Elica, ieri, negli stabilimenti di Mergo e di Cerreto d’Esi, per analizzare il primo incontro, in videoconferenza, al Mise. In primo piano gli esuberi e la richiesta, dei sindacati, di rivedere il piano industriale. Oggi, intanto, sciopero a scacchiera nel sito produttivo di Mergo, dopo che, lo scorso venerdì, analoga iniziativa era stata decisa anche per Cerreto d’Esi.
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Non si escludono nuove manifestazioni di protesta nell’entroterra nei prossimi giorni con le parti sociali che sono pronte a tutto.
Tante le reazioni. «Si è trattato di un incontro a dir poco imbarazzante, con l’azienda che ha ribadito la propria indisponibilità a rivedere il suo programma di dismissione, spacciato ancora per riorganizzazione, e inserendo in una slide il programma di sostegno ai fuoriusciti con al primo posto Naspi e cassa integrazione. Quindi l’idea è proprio quella di delocalizzare usando i soldi degli italiani» dice il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.
«Elica non ha più alibi: l’azienda non è affatto in crisi nera, e il suo tentativo di mettere i lavoratori l’uno contro l’altro è inaccettabile. Se questo è il modo in cui l’azienda vuole condurre così la trattativa, è bene che Stato e Regione inizino a studiare le contromisure necessarie, per impedire che intere comunità vengano sacrificate» dice la consigliera regionale M5s, Simona Lupini. A Jesi, intanto, si è parlato anche di Elica in consiglio comunale: devoluto il gettone di presenza (circa 500 euro) alle organizzazioni sindacali. Approvato un emendamento che pone l’attenzione sui corsi di formazione professionali per gli operai. Riflettori accessi sull’istituzione di una “Zona Economica Speciale” per rilanciare l’economia locale favorendo le migliori condizioni, anche fiscali, per le imprese.