FABRIANO - Il comprensorio fabrianese cerca di tornare alla normalità. La situazione più complicata, in questi giorni, è stata registrata a Cerreto d’Esi. Lungo la SS 76, intanto, da ieri traffico più sostenuto perché l’A14 è chiusa in alcuni punti in Emilia Romagna e il traffico pesante proveniente da sud viene fatto uscire ad Ancona Nord verso la SS 76. Stessa sorte per i tir che arrivano dal porto di Ancona. Ne sono previsti 150 e in piccoli gruppi vengono fatti incanalare lungo l’Ancona-Perugia.
Il raddoppio
Per fortuna che i lavori di raddoppio sono quasi ultimati ad eccezione del viadotto Mariani di Genga.
«Ci auguriamo che le piogge non ricomincino a cadere perché i terreni saranno in grado di scaricarsi solo fra qualche giorno, specie nelle zone prevalentemente argillose. Il monitoraggio continua, già da domani (oggi, ndr) – dice il primo cittadino - interverremo per la messa in sicurezza di alcuni alberi che rischiano di cadere sull’alveo del fiume o peggio ancora su abitazioni o strade. Poi passata questa fase acuta – prosegue - dovremo occuparci, insieme agli organi competenti, della ricognizione dell’alveo del fiume Esino che è stato riempito di alberi e materiale vario che possono pregiudicare il regolare transito delle acque per l’immediato futuro, qualora si verificassero fenomeni piovosi intensi».
La preoccupazione
Dopo i problemi provocati dalla tremenda alluvione dello scorso settembre non c’è pace. «L’emergenza sta rientrando, ma il lavoro da fare e programmare è veramente tanto» conclude Grillini. Ad Albacina, infine, segnalati piccoli crolli di massi dalla strada che passa in prossimità della stazione. Sotto controllo il Giano: nel letto del fiume, nel centro di Fabriano, è sorta molta vegetazione.
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