La prof anti Green Pass ritorna in cattedra a Fabriano: «Rifarei tutto»

La prof anti Green Pass ritorna in cattedra a Fabriano: «Rifarei tutto»
La prof anti Green Pass ritorna in cattedra a Fabriano: «Rifarei tutto»
di Marco Antonini
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Sabato 10 Settembre 2022, 04:00

FABRIANO - Inizia un nuovo anno scolastico. Dopo la fase acuta del Covid-19 la parola d’ordine è normalità. Ne sanno qualcosa sia gli insegnanti che gli alunni, la cui vita è stata rivoluzionata dall’emergenza sanitaria. A Fabriano torna regolarmente in classe la professoressa di Lettere, Roberta Salimbeni che, durante la pandemia, non si è arresa e ha portato avanti con convinzione le sue idee in materia di vaccinazione e green pass.

«Con sofferenza e sacrifici, ma ho vinto la battaglia restando salda nei miei principi» dichiara l’insegnante della scuola media Gentile di Fabriano che ha fin dallo scorso anno dichiarato la sua battaglia contro il green pass e l’obbligo vaccinale per i docenti. 

La ripresa

Ora può iniziare regolarmente, dal primo giorno, a far lezione con i suoi alunni. «Rifarei tutto – ribadisce la professoressa – anche perché, nonostante la poca solidarietà riscontrata dagli insegnanti, ho trovato sempre grande riscontro negli alunni che hanno compreso la mia scelta. Ho semplicemente rinunciato al mio stipendio per rimanere fedele ai principi, in modo coerente. Mi spiace per chi ha fatto il vaccino non per convinzione, ma per poter insegnare. Tutti i loro sacrifici si sono azzerati e ora siamo tornati a essere tutti uguali, senza discriminazioni». 
La prof ripercorre l’iter che ha vissuto, non senza difficoltà. «Non mi sono vaccinata contro il Covid-19 e non ho insegnato fino a gennaio di quest’anno.

E’ stato un grande sacrificio che mi è costata una certa difficoltà dal punto di vista economico, ma sono rimasta fedele ai miei principi. Non ho avuto la certificazione verde – ricorda Salimbeni - perché in libertà ho scelto di non vaccinarmi, non trovando corretto che le istituzioni abbiano prima dato la possibilità di scegliere poi l’abbiano resa obbligatoria in modo surrettizio, pena l’esclusione dalla vita sociale e addirittura dal lavoro». La professoressa di Lettere sapeva che sarebbe andata incontro a difficoltà. In poco tempo, infatti, lo scorso anno scolastico, è stato avviato l’iter della sospensione dal lavoro in quanto non ha inteso tamponarsi costantemente per ottenere la certificazione verde base «nella piena consapevolezza di ciò che avrebbe comportato». Poi è arrivata la decisione del Governo sull’obbligo vaccinale per la categoria degli insegnanti ed è iniziata la battaglia. Nei primi mesi di quest’anno la prof ha contratto il Covid-19, ha ricevuto il green pass per guarigione e nel secondo quadrimestre è potuta tornare dai suoi alunni. L’insegnante ha terminato l’anno scolastico e ora, a distanza di un anno, il prossimo 14 settembre, sarà regolarmente in cattedra dal primo giorno. 

Il dirigente

«La professoressa Salimbeni è un’insegnante molto valida. Ha ritenuto opportuno portare avanti, con coraggio, questa battaglia, da obiettore di coscienza, invece che fare i tamponi per poter lavorare» aveva detto il preside, Antonello Gaspari, nei giorni in cui era stato avviato l’iter della sospensione dal lavoro. In una lettera scritta ai colleghi, riguardo al green pass, Salimbeni, un anno fa, aveva evidenziato che era «discriminatorio» e che «ufficializzava quella pericolosa spaccatura sociale, che da tempo si sta delineando e sta creando sospetto, paura, rancore tra le persone, che invece dovrebbero essere tra loro solidali e unite».

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