Città sotto choc per la ragazzina 15enne morta sui binari. Il vescovo: «Più attenzione ai giovani»

Città sotto choc per la ragazzina 15enne morta sui binari. Il vescovo: «Più attenzione ai giovani»
Città sotto choc per la ragazzina 15enne morta sui binari. Il vescovo: «Più attenzione ai giovani»
di Marco Antonini
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Venerdì 9 Luglio 2021, 08:26

FABRIANO - «Queste tragedie devono aiutare noi adulti a fare riflessioni serie e costruttive». Il giorno dopo la tragedia che ha lasciato Fabriano senza parole - ma solo tanta commozione e un silenzio surreale persino sui social network - è il vescovo Francesco Massara a lanciare un appello a istituzioni e famiglie. Un esame di coscienza affinché le nuove generazioni siano sempre più in primo piano in una società troppo spesso non attenta al prossimo. Il sindaco, Santarelli, commosso l’incontro con la ragazzina morta l’altro ieri sui binari della stazione: «Pochi giorni fa avevo sorriso di felicità ascoltando la sua esibizione durante il saggio di fine anno con l’associazione Promusica». 

Senza biglietto

Tutta Fabriano si è stretta virtualmente intorno ai familiari della 15enne che mercoledì pomeriggio è stata investita dal regionale proveniente da Ancona.

La ragazzina, deceduta poco dopo al Profili, era uscita di casa e una volta arrivata in stazione, da sola, senza zainetto o biglietto del treno, si è diretta al binario 2. Qui ha atteso l’arrivo del treno che stava frenando avvicinandosi alla banchina. La giovane, secondo la ricostruzione Polfer, si sarebbe lasciata andare. Nel corso delle indagini è stato ascoltato il personale in servizio in Stazione e il macchinista del treno. Sentiti anche diversi testimoni per ricostruire l’esatta dinamica di quei drammatici secondi. Al vaglio della Polfer le registrazioni delle telecamere della Stazione: potrebbero aver immortalato la scena. Al momento, secondo i rilievi effettuati, tutto fa pensare a un suicidio e non a un incidente. Non è chiaro se la ragazzina, che aveva sofferto, negli ultimi mesi, di alcuni problemi di salute, abbia lasciato una lettera o un messaggino per spiegare i motivi del gesto. L’attenzione delle forze dell’ordine si concentra in modo particolare sulle conversazioni whatsapp. Potrebbe esserci qualche messaggio, tipo un saluto o un avviso mandato ai familiari o agli amici poco prima del drammatico gesto. Nessuno si aspettava una cosa simile e anche i familiari, sotto choc, cercano di capire qualcosa di più. Ai familiari la vicinanza del vescovo Massara. Rivolgendosi alla città ha lanciato un appello: «Serve tanta attenzione verso i giovani. Non dobbiamo solo aiutarli, ma anche accompagnarli lungo il percorso della vita. A volte possono avere momenti particolari, vivono situazioni di cui non ci rendiamo conto. L’apertura degli oratori e dei centri di aggregazione – prosegue il presule - devono essere, in questo momento storico, una priorità per le nostre parrocchie. Abbiamo l’urgenza di creare spazi e occasioni di crescita puntando sull’ascolto e la socializzazione dei nostri figli». 

Ricordi personali

Il sindaco Santarelli ha ricordi personali: «Ho lavorato diversi anni con la mamma, una grande lavoratrice con un amore sfrenato verso la sua unica figlia. La figlia l’ho vista nascere e crescere e chiunque l’abbia incrociata anche solo per un istante non può non essere rimasto colpito dal colore e dalla profondità dei suoi occhi. Me la ricordo come una bambina determinata, che dava filo da torcere nel senso che non si lasciava facilmente convincere dai tentativi che facevo per ingraziarmi la sua simpatia. Ho sempre seguito a distanza – confida Santarelli - il suo difficile percorso di crescita soffrendo per le sue cadute e gioendo per i suoi successi. So anche quanto fosse seguita con costanza, professionalità e amore e per questo quanto è accaduto ci ha lasciato tutti sconvolti. Ora il nostro pensiero va alla mamma alla quale garantiamo tutto il nostro sostegno sia come istituzione ma soprattutto personale». Allestita da oggi la camera ardente presso la Casa funeraria Infinitum Bondoni. Domani le esequie alle 18 in Cattedrale. La famiglia ha chiesto nei manifesti funebri non fiori ma donazioni al reparto di Neuropsichiatria del Salesi di Ancona.

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