FABRIANO - Ci sono 27 sfollati tra Cerreto d’Esi e Fabriano. La situazione migliora, ma le criticità sono tante da affrontare per quanto riguarda le abitazioni e le strade, tante delle quali danneggiate. Situazione difficile anche a Genga Stazione. Qui ci sono stati molti danni con intere vie allagate e garage e taverne sommerse da fango e acqua. A San Vittore danni a un ristorante e al parco. Ieri sono stati ripuliti i locali della parte bassa della scuola e l’ambulatorio medico con alcuni residenti e l’aiuto della Protezione Civile di Chiaravalle.
Le iniziative
C’è da segnalare, in tutta questa emergenza, la buona volontà e lo spirito di iniziativa.
Ora la palestra è a disposizione della società Asd Frasassi (la squadra che ha superato il Covid e l’alluvione, però, rischia di sparire dai campionati di calcio perché è capitata nel girone di Pesaro e vista la distanza le trasferte risultano complicate) e della scuola media. A Cerreto d’Esi sono 25 gli sfollati ospitati nelle strutture ricettive. Non sarà facile rientrare a casa. «Alcuni, con danni più lievi, hanno già parzialmente ripulito i garage, ma c’è ancora molto da fare. Nei giorni scorsi è stata emessa un’ordinanza di evacuazione temporanea per l’immobile del centro maggiormente coinvolto dall’alluvione. A breve ci saranno nuovi sopralluoghi» dice il sindaco, David Grillini.
La viabilità
La viabilità comunale ha subito dei danni pesanti: uomini e mezzi sono impegnati per togliere fango e detriti dalle carreggiate vista l’impraticabilità di tante strade secondarie che collegano le piccole località a Cerreto d’Esi. Nel Comune di Fabriano, invece, ci sono due sfollati ad Albacina per colpa della voragine che si è aperta in mezzo alla strada. Criticità anche a Bassano, Argignano e nel quartiere Borgo dove la strada che conduce verso “Borgo Ceresola” è in pessime condizioni.
Nei giorni scorsi uno dei residenti è stato costretto a sistemare la strada di breccia che conduce nelle case e nel B&B, da solo, con la pala, sotto la pioggia battente. Intanto è partita una raccolta fondi della Caritas della Diocesi di Fabriano-Matelica. Il vescovo Massara esprime «la sofferenza e la partecipazione di tutta la Chiesa locale per le vittime innocenti e le disastrose ferite sociali ed economiche provocate da piogge mai così insistenti e dalle esondazioni di corsi d’acqua. Servirà tempo per quantificare i danni materiali, ma quelli interiori sono già ben visibili». I fondi raccolti saranno destinati a coloro ai quali l’alluvione ha causato le conseguenze più pesanti. «Stiamo operando in stretto contatto con le istituzioni e amministrazioni pubbliche per rispondere ai bisogni delle famiglie» riferisce il vescovo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout