Allarme povertà, tutti in fila alla Caritas
Hanno bussato mille famiglie in un anno

Allarme povertà, tutti in fila alla Caritas Hanno bussato mille famiglie in un anno
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Lunedì 26 Febbraio 2018, 07:35
FABRIANO - Mille famiglie, nel 2017, si sono rivolte agli sportelli della Caritas della Diocesi di Fabriano-Matelica. L’età media di coloro che hanno raggiunto gli sportelli dislocati nelle città del comprensorio si aggira tra i 40 e 45 anni. La nazionalità prevalente? Italiana. È la fotografia scattata dall’ente che ogni giorno è a servizio della popolazione in difficoltà.
 
«Le famiglie in stato di necessità – spiega il direttore, don Marco Strona - stanno aumentando. Negli ultimi anni sono aumentati gli interventi fatti ai singoli nuclei familiari. Nel 2015 sono state circa 700 le famiglie della Diocesi che si sono rivolte ai nostri centri di ascolto e a cui è seguito un intervento diretto. Al 31 dicembre 2016 abbiamo raggiunto quota 800. I dati riportati al 31 dicembre 2017 sono ancora più drammatici. Sono stati fatti circa 1.000 interventi, il che significa che più di 1.000 famiglie si sono rivolte a noi». L’età media delle persone è di circa 40-45 anni. In maggioranza sono italiani, la percentuale arriva al 79%. A questo dato segue la componente del Nord-Africa e i paesi dell’ Est-Europa. 

In primo piano le nuove povertà. La mancanza del lavoro porta molti a cadere in depressione. Le altre nuove forme di povertà sono la solitudine, l’emarginazione e dalle dipendenze da alcol, droghe e dal gioco d’azzardo. La Caritas, nei centri d’ascolto, svolge un ruolo importante: ascolta, accompagna e, per quello che è possibile, cerca di trovare una soluzione soprattutto mediante il coinvolgimento delle istituzioni e delle altre associazioni e realtà con cui si è costantemente in contatto. La sede è situata in Largo Fratelli Spacca ed è aperta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 14. Comunione e condivisione le parole d’ordine del direttore, don Marco Strona, che, il mese scorso, ha organizzato anche il pranzo sociale insieme al Comune: 300 le persone che hanno mangiato, 100 i volontari e cuochi che si sono rimboccati le maniche e non si sono lasciati scoraggiare dall’indifferenza.
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