FABRIANO - Altri 49 positivi nelle ultime ore a Fabriano. Più di 400 persone in isolamento fiduciario e/o quarantena. Il sindaco contatta la segreteria del Ministero della Difesa per chiedere di valutare la possibilità dell’invio di personale medico militare a supporto della casa di riposo. All’ospedale no-covid Profili, intanto, è tornata l’area grigia, il filtro, e a breve dovrebbe essere allestito il container da massimo 8 posti letto in prossimità del Pronto Soccorso. Sono queste le novità nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
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I dati aggiornati a ieri pomeriggio parlano di 163 persone positive a Fabriano. Salgono a 124 le persone guarite in questi mesi. Al Pronto soccorso ieri stazionavano quattro utenti in attesa di essere trasferiti in strutture ospedaliere Covid. Questi, invece, i numeri aggiornati nell’Ambito 10. A Sassoferrato ci sono 4 nuovi positivi, dall’inizio della pandemia sono 57 i casi; 36 le persone in quarantena e/o isolamento fiduciario. A Genga è stato accertato un altro tampone positivo. I casi complessivi sono 11, 5 gli attualmente positivi. In 30 in isolamento fiduciario e/o quarantena. A Cerreto d’Esi sono 3 le persone attualmente positive, 13 i casi totali. 10 in isolamento. A Serra San Quirico 12 positivi dopo l’aumento degli ultimi giorni. 40 i residenti in quarantena.
Dati in continuo aggiornamento e in costante crescita. Dopo l’esplosione del focolaio presso la Rsa di Santa Caterina di Fabriano dove ci sono 52 utenti su 55 positivi e 30 dipendenti su 40 ( e 5 in malattia), il sindaco, Gabriele Santarelli, si è messo in contatto con la segreteria del Sottosegretario al Ministero della Difesa. «Ho rappresentato – dichiara il sindaco - la situazione che si sta verificando alla Rsa di Santa Caterina e ho chiesto di valutare la possibilità di inviare personale medico militare. Intanto l’Asur sta garantendo i turni infermieristici e sono state assunte delle Oss per sopperire alla carenza che si è venuta a verificare a causa della positività al Covid di gran parte del personale».
Il primo cittadino si appella anche alla Regione Marche. «Stiamo facendo tutto il possibile, ma la Regione – dice Santarelli - deve prendere in mano la situazione e mandare personale qualificato in quantità sufficiente.