Allarme rosso per i festini alcolici: «Ma l'Abbazia di San Biagio non è abbandonata»

Allarme rosso per i festini alcolici: «Ma l'Abbazia di San Biagio non è abbandonata»
Allarme rosso per i festini alcolici: «Ma l'Abbazia di San Biagio non è abbandonata»
di Maro Antonini
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Sabato 4 Settembre 2021, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 10:08

FABRIANO - Abuso d’alcol nell’abbazia millenaria di San Biagio in Caprile, a Campodonico di Fabriano. Dopo la segnalazione alla Procura da parte dell’associazione culturale cristiana “Dignità e lavoro”, prende posizione il sindaco, Gabriele Santarelli: «Episodio sporadico, la struttura non è nel degrado», le sue parole. Le bottiglie vuote di alcolici, davanti all’ingresso della storica struttura, hanno fatto il giro del web e c’è chi lancia, sui social, l’ennesimo allarme sul disagio giovanile.

Su tutto getta acqua sul fuoco il primo cittadino che ne approfitta anche per aggiornare sull’utilizzo di quello stabile, un fiore all’occhiello dell’arte e della spiritualità della zona. 

La struttura

«L’Abbazia di Campodonico, nella quale il Comune gestisce la sola parte dedicata alla foresteria e non la chiesa annessa, non si trova in uno stato di degrado - dice il sindaco -. A ben vedere il degrado di cui si parla e per il quale è stata coinvolta addirittura la Procura di Ancona riguarda la presenza di una decina di bottiglie su un tavolo sistemato all’esterno. Non ci sono mai arrivate dai residenti, con i quali siamo in costante contatto, segnalazioni di questo tipo, per cui si tratta sicuramente di un episodio sporadico». Il progetto per il recupero dello stabile è avviato da tempo. «Negli ultimi anni – precisa Santarelli - abbiamo organizzato al suo interno diversi eventi coinvolgendo le comunità locali. Il fine di questi eventi era duplice: promuovere e far conoscere quel sito abbinando anche la presenza dei piccoli produttori locali e fare in modo che l’utilizzo comportasse l’esecuzione dei piccoli interventi di pulizia e manutenzione che altrimenti non sarebbero mai stati fatti». 
Ancora il sindaco: «Ricordo alcuni di questi eventi: la festa della Terra di Mezzo che coinvolge i Comuni di Fabriano, Fiuminata e Nocera Umbra con passeggiata nel territorio e assaggio dei prodotti locali all’interno dell’Abbazia, la riunione della cabina di regia del “Progetto integrato locale”, anche questa abbinata ad assaggi dei prodotti e mostre fotografiche». L’Abbazia è stata anche aperta in diverse occasioni su richiesta per ospitare i gruppi che compiono uno dei cammini che incontrano quel territorio. Per questo sono state riattivate le utenze. «Quando ci siamo insediati erano anni che l’immobile non veniva utilizzato e soprattutto la pulizia dei locali, dove erano entrati insetti e pipistrelli, non è stata semplice», rimarca Santarelli.
La storia
L’Abbazia di San Biagio, fondata intorno al 1030 dai Conti di Nocera e di Gualdo, è inserita in diversi progetti di recupero per eseguire lavori più importanti e renderla di nuovo pienamente utilizzabile. «Abbiamo anche fatto una manifestazione d’interesse per la gestione e appena pronta potrà tornare ad accogliere camminatori, turisti e corsi di formazione» ricorda il primo cittadino.

Uno dei progetti coinvolge anche l’Università di Camerino che è interessata a organizzare corsi di formazione e residenze formative per i propri studenti.

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