Addio al geometra Dottori
L’anima della ricostruzione

Addio al geometra Dottori L’anima della ricostruzione
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Mercoledì 6 Giugno 2018, 09:18
FABRIANO - Ha coordinato, per tanti anni, la ricostruzione del post sisma del 1997 e quando è andato in pensione è stato ringraziato per l’egregio lavoro burocratico che ha svolto. Fabriano saluta una delle figure simbolo del terremoto di 21 anni fa. Se ne è andato ieri Marcello Dottori, 73 anni, ex geometra dell’ufficio tecnico di Palazzo Chiavelli, originario e residente a Cerreto d’Esi dove era stimato da tutti. Il decesso è avvenuto per complicazioni delle sue condizioni di salute tanto che i suoi familiari lo avevano accompagnato al pronto soccorso per accertamenti.

Dottori ha seguito per molti anni le pratiche per la ricostruzione e ristrutturazione delle scuole della città. In tanti ieri hanno raggiunto la camera ardente allestita al Profili per ricordare un lavoratore appassionato che ha fatto tanto per Fabriano. «Nonostante le difficoltà e la paura del sisma di cui ignoravamo l’esistenza – confida una collega – Marcello si è speso in prima persona effettuando tante ore di straordinario per velocizzare l’iter della ricostruzione e non bloccare le pratiche per i contributi e le autorizzazioni varie». In tanti oggi pomeriggio, presso il centro parrocchiale di Cerreto d’Esi, si ritroveranno, alle 17,30, per le esequie del geometra. Sarà don Gabriele Trombetti, arciprete della città, a presiedere il funerale alla presenza dei familiari, dei colleghi di sempre e di una rappresentanza di Palazzo Chiavelli. 

Poi avrà luogo la tumulazione nel cimitero cittadino, nella cappella dove riposano i suoi cari. Ieri è stata la giornata del ricordo di un «vero professionista, di un uomo generoso e disponibile, di altri tempi». Così è stato descritto da alcuni dipendenti comunali a cui Marcello Dottori ha insegnato l’arte di quel lavoro all’ufficio tecnico comunale prima di andare in pensione. Tra i colleghi di sempre c’è Urbano Cotichella che parla del geometra con le lacrime agli occhi. «Per noi è stato un maestro – racconta. – Un professionista che ha dato tutto per il Comune. Ci lascia un grande esempio di onestà e correttezza. Era preparato, aveva sempre parole di conforto per i colleghi».
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