GENGA Dopo la lite esplosa con il fratello era salito a bordo della sua Ford Fiesta, aveva acceso il motore e l’aveva investito poi, non contento, aveva preso un bastone lungo 75 centimetri per percuoterlo provocandogli anche un trauma cranico e la frattura di diverse costole.
La vittima di quel brutale episodio di violenza oggi ha 65 anni e sta bene ma all’epoca dei fatti, nell’agosto del 2020, era finito in gravi condizioni all’ospedale regionale di Torrette. I medici del nosocomio dorico gli avevano refertato una prognosi di 30 giorni in seguito alle ferite e contusioni riportate. Poi, dopo quell’episodio, era scattata la denuncia del fratello aggressore, di quattro anni più grande e da lì era partito il decorso giudiziario. Giovedì 23 giugno, in tribunale ad Ancona, il giudice Paola Moscaroli ha condannato il fratello aggressore a otto mesi per il reato di lesioni aggravate (anche dal fatto che la vittima sia un parente). L’imputato, nel corso del processo, si era difeso dicendo che suo fratello l’aveva provocato e che in qualche modo lui era stato istigato a compiere quelle azioni violente. Da quanto si era appreso subito dopo i fatti, tra i due già da prima non correva buon sangue per via di una contesa eredità dopo la morte del padre.
L'ennesimo litigio
Dall’ennesimo litigio quindi si sarebbe scatenata la zuffa. Il parapiglia era avvenuto in una frazione isolata di Genga. Il 65enne si è costituito parte civile insieme all’avvocato Ruggero Benvenuto. Il risarcimento del danno è ancora da decidere e verrà quantificato in sede civile. Il fratello 69enne, invece, era difeso dai legali Fabio Grugnaletti e Raffaella Busini.
Quella sera del 2020 erano stati i figli dei due contendenti a chiamare i soccorsi.
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