ANCONA- Botta e risposta tra il candidato sindaco del centrodestra alle comunali di Ancona Daniele Silvetti e quella del centrosinistra Ida Simonella - attuale assessore al porto - sul futuro di Conerobus, azienda di trasporto pubblico locale in difficolta di bilancio.
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Il tema del dibattito
Silvetti, che ha incontrato i lavoratori e i rappresentanti sindacali, alla presenza dell'assessore regionale ai Trasporti Goffredo Brandoni, ha lanciato la proposta di «valutare la possibilità di accorpamento tra Conerobus e Mobilità & Parcheggi», definendo la prima «un'azienda di famiglia» per la quale bisogna cercare «nuove risorse e e nuovi asset».
La risposta della Simonella
Simonella si è detta assolutamente «senza parole» di fronte ad un'ipotesi «paradossale» come quella di accorpare le due partecipate dal Comune. «È noto che Conerobus, società di cui il Comune detiene il 40 per centro delle azioni, vive un momento difficile - spiega -, come del resto una buona fetta delle aziende di trasporto pubblico in Italia. Nel 2022 i costi di gestione sono aumentati in maniera straordinaria, i ricavi restano ridotti. L'azienda offre un servizio pubblico e dunque è obbligata a mantenere numero e frequenza delle corse. Non è un ristorante, un esercente che può dire, a fronte dei costi che ho, due giorni a settimana chiudo e ottimizzò. Non può, offre un servizio pubblico». Secondo Simonella, occorre prima di tutto «mettere in sicurezza Conerobus. L'azienda ha la necessità di essere ricapitalizzata, soffre un problema di liquidità. In questi ultimi 6 anni non ha fatto perdite, ma il livello di capitalizzazione è stato sempre troppo al limite. La fusione è francamente paradossale in quanto M&P, società controllata al 100 per cento dal Comune, è dieci volte più piccola di Conerobus: il valore della produzione per Conerobus è di circa 34 milioni, per M&P circa 3. M&P ha una buona redditività. Ma per quanto buona, è una cifra irrisoria rispetto ai bisogni di copertura delle perdite o di liquidità di Conerobus».
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