Jesi, il dolore della mamma di Andreea Rabciuc: «Povera figlia, qualcuno ti ha fatto del male»

Jesi, il dolore della mamma di Andreea Rabciuc: «Povera figlia, qualcuno ti ha fatto del male»
Jesi, il dolore della mamma di Andreea Rabciuc: «Povera figlia, qualcuno ti ha fatto del male»
di Talita Frezzi
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Lunedì 13 Marzo 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 15:47

JESI - Un anno senza Andreea. Un anno senza sapere. Andreea Rabciuc, 28 anni, di Moie, vaga ancora nel limbo degli scomparsi da quel maledetto 12 marzo 2022 quando dopo una festa in una roulotte davanti a un casolare sulla Montecarottese, di lei si perse ogni traccia. Ma nel limbo del dolore è sospesa da quel giorno anche sua madre, Georgeta Cruceanu che attende notizie della sua bambina e vive in un buio fatto di attese e dubbi. Perché non sapere è peggio che avere un luogo dove pregare e piangere. Non sapere è una condanna senza fine. 

 
Lo sfogo 


Ieri, a un anno esatto dalla scomparsa, Georgeta ha dedicato un toccante messaggio Facebook alla sua Andreea. «Amore della mamma dove sei? Oggi siamo il 12 marzo 2023 ti cerco da 1 anno e non so cosa fare – scrive la madre distrutta - è impossibile sparire così! Ci siamo lasciate con la promessa di sentirci e vederci il giorno dopo.....e poi? Purtroppo sono certa che qualcuno ti abbia fatto del male, è impossibile che non ti faccia sentire per tutto questo tempo!». La mamma aveva sempre sostenuto con fermezza - persino nelle sporadiche dichiarazioni rilasciate in tv - che la figlia avesse frequentazioni che le avevano rovinato la vita. 
Addirittura a causa del fidanzato Simone, madre e figlia non si erano parlate per diverso tempo, poiché la mamma lo riteneva troppo possessivo verso sua figlia e non voleva che entrasse nella loro famiglia.

Ma Georgeta non si fidava neanche degli altri uomini che gravitavano attorno alla figlia. Andreea era circondata da personaggi che la strattonavano, la pressavano, pretendendo un ruolo nella sua vita e aumentando così il suo senso di inquietudine e smarrimento. Togliendole il sorriso. Mentre Simone, indagato ma non ancora interrogato dal Pm, continua a sostenere la sua innocenza, ipotizzando che la ragazza se ne sia andata via volontariamente magari aiutata da qualcuno, la madre teme che le sia accaduto qualcosa di brutto. Una sensazione che ogni minuto le logora il cuore. «Se serve ancora a qualcosa faccio un appello a chi sa e non parla...liberatevi la coscienza parlate aiutate una madre disperata a ritrovare sua figlia...il silenzio vi logorerà nel profondo. Darei tutto ciò che ho per passare ancora un’ora con lei». 

La rabbia 


Poi il dolore cede il passo alla rabbia, al risentimento, in un vortice di pensieri smarriti che non sanno dove approdare: «che il responsabile o i responsabili possano soffrire come soffro io, che possano finire all’inferno», scrive ancora la donna. «Ciao amore mio la mamma ti ama tanto...e spero ancora che arriverà un giorno che riuscirò a riabbracciarti». L’ultimo pensiero è sempre per la sua Andreea, una speranza che continua a restare accesa nonostante il tempo, lunghissimo, non sia d’aiuto. La procuratrice Irene Bilotta che ha in mano il fascicolo sulla scomparsa di Andreea non arretra di un millimetro: le indagini vanno avanti ancora serrate, sia con ricerche condotte da Carabinieri, Protezione civile, Vigili del fuoco e volontari in quei luoghi ritenuti di interesse, sia scandagliando il girone infernale del web e dei social, dove la realtà e la finzione hanno maschere difficili da riconoscere.

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