Dietrofront prima dell’alba, i lampioni verso la riaccensione. Il Comune di Ancona: «Troppi disagi»

Dietrofront prima dell’alba, i lampioni verso la riaccensione. Il Comune di Ancona: «Troppi disagi»
Dietrofront prima dell’alba, i lampioni verso la riaccensione. Il Comune di Ancona: «Troppi disagi»
di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 13 Settembre 2022, 01:10

ANCONA -  Un passo indietro sui lampioni spenti prima dell’alba, uno scatto in avanti sul Natale. «Va acceso nonostante l’austerity. Gli operatori commerciali non possono essere penalizzati ancora». Ida Simonella non contrappone il dramma del caro bollette al teorema grandi-eventi. Da assessore al Bilancio ne è convinta da sempre: «Vanno garantiti per il bene della città». Lo ribadisce tra gli scranni del Palazzo degli Anziani diventato il luogo-fulcro dell’emergenza: la crisi energetica.

 
L’attacco 


Quattro interrogazioni urgenti danno il ritmo ai lavori del Consiglio comunale, una sorta di paradigma delle necessità. Compatto nel chiedere, il fronte dei consiglieri Ausili-Vecchietti-Dini-Andreoli. In ordine: Fratelli d’Italia, 5 Stelle, Pd e Lega. Altrettanti uniti nel rispondere gli assessori Simonella-Guidotti, Bilancio e Sport. «Il tema è: considerare la portata del fenomeno, quantificare i costi e stabilire ciò che possiamo contenere in termini di consumi».

La prende da lontano la Simonella. Ma subito recupera: «La stima che avevamo fatto è che sarebbero serviti tre milioni di euro quest’anno, ma il quadro peggiora di giorno in giorno: siamo arrivati a oltre 4 milioni in più, di cui 2 già stanziati e coperti». Va nel profondo della ferita: «Consideriamo il Pun, il prezzo di riferimento che viene dato dalla Rera, la Rete Energia Rifiuti Ambiente: siamo passati dai 39 euro per megawattora del 2020 ai 124 del 2021 fino ad arrivare ai 592 euro di oggi. Si prevede di giungere a 700-800 euro». 


L’alternativa 


Sfronda: «Non indago su speculazione, guerra e Putin. C’è da reperire risorse per far quadrare il bilancio». Qui risponde alla consigliera Dini. «Abbiamo tentato un’operazione di riduzione di illuminazione stradale». Lo ammette: «Crea disagi. Ci è stato detto: non potevate fare un lampione sì e uno no? Impossibile: è contro il codice della strada, impedirebbe una guida in sicurezza. L’unica alternativa è chiudere o riaccendere. Stiamo vedendo se esistono moduli che si possono spegnere in sicurezza, magari in zone a minor densità abitativa. Non è così semplice». Nello spazio di una riunione straordinaria convocata dall’Anci, giovedì, 15 comuni marchigiani cercheranno un percorso comune. Sul breve e medio termine, l’assessore s’impegna: «Seguiremo il monito della presidenza del Consiglio dei ministri. Indica un decalogo di comportamento. Verrà incentivato il ricambio degli impianti con quelli a maggiore efficienza energetica. Lo abbiamo già fatto, ma la lista è ancora lunghissima». Accelera sull’uso del fotovoltaico in ogni struttura comunale e sulle procedure burocratiche per la sua attivazione. Nel breve periodo l’attenzione si concentra sulle famiglie più fragili. «C’è il fondo povertà, lo integreremo». Accende i riflettori su una misura ancora attiva e ricorda: «Entro il 30 settembre si possono chiedere gli sgravi per la Tari: sono garantiti fino al 70% con 5mila euro di reddito. L’anno scorso ne abbiamo aiutate 4.200, di famiglie. Ci metteremo più risorse». 


La rateizzazione


Il capitolo imprese è da lavori in corso: «Stiamo ragionando con Ancona Entrate per studiare pagamenti rateizzati, per esempio per i dehors». Non si sposta dalla sua convinzione: «Dobbiamo stimolate le attività, i bar, i ristoranti». Srotola il manifesto: «Il Natale lo faremo con un cartellone di 50 giornate. Dobbiamo garantire agli operatori più flusso di clienti e maggiori ricavi». Soprattutto muoversi. Allora guai a fermare lo sport. La parola passa a Guidotti che agli attacchi di Ausili risponde a tono: «Il Comune vuole intervenire erogando un contributo di gestione straordinario in modo da ripianare il piano finanziario in percentuale uguale per tutti gli impianti». Ricorda, l’assessore, i 640mila euro di contributi e i 2 milioni di investimento. Guai a spegnersi. 

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