Delitto Grilli, la Procura contesta
l’aggravante al vicino di casa dell’anziana

Delitto Grilli, la Procura contesta l’aggravante al vicino di casa dell’anziana
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Mercoledì 10 Luglio 2019, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 10:24

CHIARAVALLE - Maurizio Marinangeli sarebbe entrato nell’appartamento della vicina Emma Grilli con l’intenzione di rapinarla e ucciderla. Non sarebbe stato un raptus, dunque, a scatenare il delitto di via Verdi, avvenuto la mattina del 17 luglio 2018 a Chiaravalle, ma un piano prestabilito dal killer. Ne è convinta la procura dorica che recentemente ha aggravato la posizione del 58enne arrestato pochi giorni dopo dai carabinieri del Reparto Operativo di Ancona. Il pm Paolo Gubinelli ha contestato a Marinangeli, da quasi un anno recluso a Montacuto, la premeditazione dell’omicidio. L’aggravante è stato inserito nella notifica di richiesta di rinvio a giudizio formulata nei giorni scorsi e fatta recapitare all’unico indagato per la morte dell’anziana vicina di casa, colpita con una decina di fendenti scagliati con un coltello da cucina. L’udienza preliminare è fissata per il 23 luglio. Sarà il gup Paola Moscaroli a giudicare il 58enne, difeso dagli avvocati Raffaelle Sebastianelli ed Emiliano Carnevali.

 

Le accuse sono rapina aggravata e omicidio premeditato. I legali dovranno decidere se affrontare il processo con il rito abbreviato (con eventuale sconto di pena), oppure – nell’eventualità di un rinvio a giudizio – affrontare la Corte d’Assise. Stando alla nuova contestazione della procura in base agli elementi investigativi raccolti nell’ultimo anno, Marinangeli avrebbe programmato l’omicidio, scegliendo una persona debole che poteva avere in casa soldi contanti ed eventuali gioielli in oro da rivendere. Proprio il denaro sarebbe stato il movente dell’omicidio. Il 58enne, aiuto cuoco, avrebbe ucciso per pagare alcuni debiti e per sanare il vizio delle slot machine, quello per cui gli era stato affidato un tutore, suo fratello, per gestire il suo patrimonio e tenere a freno la ludopatia, accertata nel 2015, assieme a sindromi depressive e disturbo della personalità. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Marinangeli aveva suonato alla porta della Grilli (85 anni) e lei gli aveva aperto. Una volta dentro, il delitto efferato, in un primo momento classificato dalla procura e dal gip come raptus, conseguente al rifiuto della vecchina di consegnare al killer dei soldi. L’anziana era stata colpita con un coltello preso dalla cucina della vittima, subendo anche un fendente fatale alla gola. La rapina: erano spariti quattro oggetti in oro. due fedi, un ciondolo e una collanina. Tutti preziosi recuperati dai carabinieri in un Compro Oro di Falconara, a cui erano stati venduti per 400 euro. Marinangeli ha sempre sostenuto di non essere il killer di Emma.

CHIARAVALLE Maurizio Marinangeli sarebbe entrato nell’appartamento della vicina Emma Grilli con l’intenzione di rapinarla e ucciderla. Non sarebbe stato un raptus, dunque, a scatenare il delitto di via Verdi, avvenuto la mattina del 17 luglio 2018 a Chiaravalle, ma un piano prestabilito dal killer. Ne è convinta la procura dorica che recentemente ha aggravato la posizione del 58enne arrestato pochi giorni dopo dai carabinieri del Reparto Operativo di Ancona. Il pm Paolo Gubinelli ha contestato a Marinangeli, da quasi un anno recluso a Montacuto, la premeditazione dell’omicidio. L’aggravante è stato inserito nella notifica di richiesta di rinvio a giudizio formulata nei giorni scorsi e fatta recapitare all’unico indagato per la morte dell’anziana vicina di casa, colpita con una decina di fendenti scagliati con un coltello da cucina. L’udienza preliminare è fissata per il 23 luglio. Sarà il gup Paola Moscaroli a giudicare il 58enne, difeso dagli avvocati Raffaelle Sebastianelli ed Emiliano Carnevali. Le accuse sono rapina aggravata e omicidio premeditato. I legali dovranno decidere se affrontare il processo con il rito abbreviato (con eventuale sconto di pena), oppure – nell’eventualità di un rinvio a giudizio – affrontare la Corte d’Assise. Stando alla nuova contestazione della procura in base agli elementi investigativi raccolti nell’ultimo anno, Marinangeli avrebbe programmato l’omicidio, scegliendo una persona debole che poteva avere in casa soldi contanti ed eventuali gioielli in oro da rivendere.

Proprio il denaro sarebbe stato il movente dell’omicidio. Il 58enne, aiuto cuoco, avrebbe ucciso per pagare alcuni debiti e per sanare il vizio delle slot machine, quello per cui gli era stato affidato un tutore, suo fratello, per gestire il suo patrimonio e tenere a freno la ludopatia, accertata nel 2015, assieme a sindromi depressive e disturbo della personalità. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Marinangeli aveva suonato alla porta della Grilli (85 anni) e lei gli aveva aperto. Una volta dentro, il delitto efferato, in un primo momento classificato dalla procura e dal gip come raptus, conseguente al rifiuto della vecchina di consegnare al killer dei soldi. L’anziana era stata colpita con un coltello preso dalla cucina della vittima, subendo anche un fendente fatale alla gola. La rapina: erano spariti quattro oggetti in oro. due fedi, un ciondolo e una collanina. Tutti preziosi recuperati dai carabinieri in un Compro Oro di Falconara, a cui erano stati venduti per 400 euro. Marinangeli ha sempre sostenuto di non essere il killer di Emma.
 
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