ANCONA La bella e alta prospettiva sul porto è la stessa che scelse Ida Simonella quando si candidò, per poi vincerle, alle primarie di coalizione del centrosinistra. Daniele Silvetti predilige le identiche suggestioni del SeePort per aprire la sua campagna elettorale, anche lui in corsa verso le amministrative di primavera, sul fronte opposto: una sintesi di civiche e centrodestra. In una sala stracolma di supporter, parla con la sicurezza di chi quel discorso lo aveva in tasca da tempo. Abbassa ogni tanto lo sguardo su un foglio denso di appunti, per il resto va a braccio.
I sostenitori
Alle sue spalle, in campo giallo e rosso, un cavaliere stilizzato si staglia sul profilo della Cattedrale di san Ciriaco e del Monumento del Passetto. Silvetti svela “Ancona protagonista”, la sua lista civica, dinnanzi ai rappresentanti di 60100 Ancona e di Ankon Verde e Popolare e ai partiti che lo sostengono: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Udc, che appena il giorno prima avevano formalizzato l’accordo su di lui. «Quattro mesi e mezzo di campagna elettorale da fare metro dopo metro, ora dopo ora, consapevoli che potremo parlare a ogni singolo elettore ed elettrice». S’impegna: «In caso di vittoria sarò sindaco di Ancona a tempo pieno».
Parco del Conero
Al momento non si dimette dall’incarico di presidente del Parco del Conero: «Ho la fiducia del Cda, lascerò se sarò eletto». Gettate le fondamenta, inizia a posare le pietre.
I temi
Il suo mantra: cultura, mobilità, turismo e urbanistica. «L’ultima luce accesa risale all’inaugurazione del Teatro delle Muse». Non rinuncia a dire qualcosa di sinistra: sostenibilità, inclusione, accessibilità, partecipazione. Non rinnega la sua storia politica - prima An, poi Pdl e infine Forza Italia - ma il suo vanto è il nuovo ruolo di federatore «tra i civici e i partiti tradizionali». Punta ad attirare «gli scontenti dell’attuale amministrazione a guida Pd». Avverte: «Gli steccati ideologici sono finiti». Con l’annuncio spariglia: «Sono previste alcune sorprese». Tradotto: l’arrivo di altre civiche e candidature provenienti dal mondo ambientalista. Sui nodi sciolti, solo martedì, dalla Lega sul suo nome, guarda e passa, veloce: «Questioni interne al partito». Al motto «basta con gli uomini soli al comando», invoca sintesi e confronto.