Positivo al Covid il primario del Pronto soccorso: chiude l'Obi, un solo medico nel turno

Positivo al Covid il primario del Pronto soccorso: chiude l'Obi, un solo medico nel turno
Positivo al Covid il primario del Pronto soccorso: chiude l'Obi, un solo medico nel turno
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 10 Marzo 2022, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 08:34

SENIGALLIA - Positivo al Coronavirus il primario del Pronto soccorso che, in una situazione già precaria in termini di carenza di personale, vede mancare per i prossimi giorni anche la sua guida. «Sto bene – rassicura il dottor Gianfranco Maracchini, direttore del Dipartimento di emergenza – per ora ho solo qualche linea di febbre, un po’ di tosse, mal di gola e raffreddore. Se continua così sembra una malattia simil-influenzale».

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Ieri è arrivato l’esito del tampone. Diretta conseguenza sarà la chiusura dell’Obi, che seguiva lui direttamente. In mancanza dell’osservazione breve, i pazienti che non potranno essere dimessi saranno ricoverati nei reparti. Da martedì scorso c’è inoltre un turno con un solo medico. 
Mai successo prima, tanto che lo stesso primario, insieme alla direttrice dell’ospedale, aveva mandato una lettera scritta a quattro mani lunedì pomeriggio al Prefetto, chiedendo un incontro per spiegare la situazione. Incontro che, qualora dovesse essere concesso, per sopraggiunta positività del primario, non potrà avvenire in tempi brevi. Per conoscenza era stata inviata anche ai vertici aziendali e politici, compreso il sindaco Massimo Olivetti. «Non conosco le intenzioni del Prefetto e come intenda muoversi - spiega il primo cittadino –, ho ricevuto copia della lettera, senza ulteriori comunicazioni al riguardo. Certo sono preoccupato per la situazione che si è determinata al Pronto soccorso. Onestamente non so come possa risolversi. La carenza di medici al Pronto soccorso è diventata una problematica nazionale, che noi qui a Senigallia stiamo soffrendo da parecchio tempo». Il sindaco ha sollecitato Asur e Regione. 
«Si sono attivate entrambe – dice – e dei bandi sono usciti, ora speriamo che qualche rinforzo arrivi da lì.

Il vero problema è che non ci sono medici disposti a lavorare nel Pronto soccorso. Sono molto preoccupato perché già non siamo in grado di far fronte all’ordinario e con l’arrivo dell’estate ci sarà un aumento di utenza che, con le risorse attuali, il reparto non potrà soddisfare». Il lavoro intanto prosegue di giorno con un solo medico che, nel pomeriggio, viene affiancato da uno convenzionato. Di notte il secondo arriva ancora da altri reparti.

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