Barista s’incatena sul tettuccio dell’auto: «Sono sul lastrico e nessuno mi aiuta»

Massimo Sturani sul tettuccio dell'auto
Massimo Sturani sul tettuccio dell'auto
di Claudio Comirato
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Sabato 27 Marzo 2021, 06:31 - Ultimo aggiornamento: 15:41

ANCONA - Si incatena sopra il tetto della propria macchina per denunciare di essere abbandonato dalle istituzioni. Massimo Sturani, 56 anni, volto noto del Piano, titolare del bar trattoria Mixer Bar in via Maggini.

Un locale che Massimo porta avanti e con successo dal 2002, un punto di ritrovo del quartiere con tante iniziative, basti pensare alle serata con il Karaoke o quelle dedicate allo sport con le innumerevoli partite di campionato che di Coppa trasmesse dalle pay-tv. 

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Iniziative che sono un lontano ricordo a causa del Covid 19.

Sturani sul tettuccio dell’auto ha gridato tutto il dolore che aveva dentro di fronte al bar. «Sono sul lastrico, nessuno ci aiuta ma la cosa più triste in assoluto è la grande presa in giro da parte del governo. In un anno di pandemia mi sono arrivati circa 7mila euro di ristori, non ho più soldi per pagare i dipendenti, di sette che ne avevo me ne sono rimasti due, ma ogni mese tra utenze stipendi e spese varie servono oltre 10mila euro. Mi stanno prendendo in giro. Tutto mi sarei immaginato tranne che di salire sopra una macchina a 56 anni per sfogare tutto il mio dolore. Le istituzioni mi hanno abbandonato, o meglio hanno abbandonato la nostra categoria, chi ci comanda è lontano anni luce dalle esigenze delle persone».


I dipendenti
Ad assistere Massimo Sturani in questa protesta alcuni clienti ma anche i due dipendenti perché quella del Mixer Bar è una famiglia. «L’unica cosa che al momento posso garantire a queste persone sono i pasti. Con questa chiusura e il conseguente asporto fino alle 18 ogni giorno a malapena facciamo una cinquantina tra cappuccini e caffè e quando va bene una ventina di paste. Come tanti miei colleghi siamo sul lastrico, invece di darci i soldi ci paghino le utenze e i contributi, l’ultima cassa integrazione risale a luglio poi non è arrivato più nulla». L’ultimo pensiero, più preoccupante, Sturani lo rivolge ad alcune persone che in questi giorni sono capitate al bar. «Dopo aver preso il caffè ti chiedono come va il lavoro, ti portano nel discorso, poi quando meno te lo aspetti ti offrono la possibilità di avere dei soldi in prestito grazie ad un amico. Questa cosa è capitata anche ad altri miei colleghi di lavoro».


Lo sfogo 
Conclude: «Se vai in banca invece ti ridono in faccia nonostante le promesse fatte dal Governo Conte. Mi sarebbe piaciuto averlo come cliente questa mattina per fargli vedere come muore una attività commerciale nonostante il tanto famigerato bazooka di aiuti promessi agli italiani, ma forse quella è tutta un’altra storia».

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