Sos all'Hub di Torrette che rischia l'overbooking: 486 vaccini anti Covid in un giorno. Attivata una nuova linea

Sos all'Hub di Torrette che rischia l'overbooking: 486 vaccini anti Covid in un giorno. Attivata una nuova linea
Sos all'Hub di Torrette che rischia l'overbooking: 486 vaccini anti Covid in un giorno. Attivata una nuova linea
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 13 Novembre 2021, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:32

ANCONA - A Torrette scatta l’overbooking. Nel centro vaccinale che si apre negli ampi spazi dell’aula Totti ieri è stata allestita una quinta linea d’emergenza, per garantire la dose di vaccino a tutti. Un “tutti” che allo scadere del turno quotidiano, alle 15, era schizzato a quota 486: 15 prime, 33 seconde e 438 terze. Partecipazione di massa, che per Antonello Maraldo si presta alla doppia lettura: «Dimostra il successo della campagna d’immunizzazione, ma al contempo evidenzia che non abbiamo le strutture adeguate per sostenerlo».

Almeno in queste proporzioni.

Una presa d’atto emersa durante un lungo confronto tra i responsabili dell’ operazione-profilassi. Con le dovute conseguenze: da lunedì si dovrà tornare nell’alveo delle 350 somministrazioni e alle consuete quattro postazioni. L’idea è quella di eliminare open day, che consente di recarsi al centro senza prenotazione. Una formula che ne favorisce l’approccio, ma rende complicata la gestione. «Tra sanitari, terze dosi e quelle dell’antinfluenzale per i dipendenti stava diventando un ingranaggio complesso. Troppo», Maraldo dà la misura di quel sovraccarico generato anche dall’aver offerto una spalla all’hub della Baraccola. 

La polemica 

Ci risiamo. Dopo la protesta-social, per la lunga fila di mercoledì, il Paolinelli ieri è finito di nuovo nella rete di una polemica. Questa volta per voce di un cittadino di Loreto, classe 1947, che ha fatto un viaggio a vuoto.  «Oggi pomeriggio (giovedì, ndr) - affida la sua amarezza a una mail - mi sono recato via Schiavoni per ricevere la terza dose. Ma il centro era chiuso». Non si arrende: «Dopo aver controllato bene la mia prenotazione cartacea ho verificato anche sul portale dal quale ho ricevuto subito il messaggio di conferma». Arriva fin dove può: «Ora il mio vero problema è che non so a chi comunicare questo disservizio e come rifare la prenotazione». Qui si scoraggia: «Non vorrei rifare il viaggio a vuoto considerato anche che ho bisogno di un accompagnatore». Fine della trasmissione. 
La corsa, più o meno composta, al vaccino non riduce tuttavia la contabilità dei contagi. È di nuovo Ancona la provincia con il maggior numero nelle 24 ore: secondo l’ultimo bollettino del Servizio Salute della regione si sono contati 65 nuovi positivi. Una crescita che corrisponde a quella, molto più lieve, dei ricoveri-Covid nelle corsie dedicate degli Ospedali Riuniti dove, ieri, dei 35 letti convertiti alla cura del virus ne erano occupati 30. Due in più del giorno prima. Un incremento che tuttavia non ha riguardato le terapie intensive. «La dimostrazione sul campo che la profilassi evita, in caso di contaminazione, la degenerazione della malattia», Maraldo va di analisi con i dati del report quotidiano. 

I numeri 

Nelle griglie del bollettino Torrette sale a 27 ricoveri, 22 dei quali in Malattie infettive, con 10 non vaccinati e 12 sì; cinque in intensiva, con quattro pazienti non coperti dall’immunizzazione. Al Salesi i numeri e le vicende umane sono ancora le stesse. In rianimazione continua a lottare contro gli attacchi del virus la ragazzina di 13 anni già debilitata da altre patologie e non vaccinata. Le sue condizioni restano critiche. In terapia intensiva neonatale emette i suoi primi vagiti un bimbo di pochi giorni che ha contratto il virus subito dopo il parto dalla mamma, anche lei positiva, e ricoverata nello stesso ospedale. Nei punti di prima emergenza, tra pediatrico e via Conca, in 24 ore si sono contati 218 passaggi, 22 dei quali sospetti positivi, e nessun incidente di percorso. Un sottile equilibrio, nelle trincee del dolore, che al pronto soccorso di Torrette s’intende preservare prolungando di un altro mese la presenza del vigilante. Il suo sguardo si mescola a quello degli agenti del presidio interno di polizia. Fino a dicembre, ancora .

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