Talento del nuoto in terapia intensiva per il Covid a 17 anni: non è vaccinato

Talento del nuoto in terapia intensiva per il Covid a 17 anni: non è vaccinato
Talento del nuoto in terapia intensiva per il Covid a 17 anni: non è vaccinato
di Stefano Rispoli
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Domenica 9 Gennaio 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 12:38

ANCONA - La corsa al rialzo sembra non vedere mai il traguardo. Più si solleva l’asticella dell’assistenza ai malati di Covid, più il tasso d’occupazione cresce. Non è bastato allestire ulteriori 5 letti di terapia intensiva a Torrette: 18 su 20 risultano già impegnati da pazienti alle prese con gravi insufficienze respiratorie. Tra loro, un ragazzo di 17 anni della provincia di Macerata: uno sportivo agonista, un talento del nuoto, non affetto da altre patologie, ma non vaccinato.

Ha contratto il virus durante le vacanze natalizie.

Le sue condizioni sono peggiorate drasticamente, al punto che il 2 gennaio, dopo un primo passaggio al Pronto soccorso di Torrette, è stato ricoverato al Cov-6 , in terapia intensiva: sottoposto a ventilazione artificiale meccanica, le sue condizioni vengono definite critiche. Il 70% dei pazienti Covid assistiti all’ospedale regionale in regime di terapia intensiva non risultano vaccinati. Quota che tocca il 90% nella Clinica di Rianimazione. L’età media è di 56 anni. Al conteggio si deve aggiungere il neonato della provincia di Pesaro, positivo al Covid, in osservazione nella Tin del Salesi: le sue condizioni, comunque, non preoccupano in medici. 

La scelta 

La direzione degli Ospedali Riuniti ha deciso di ampliare ancora l’area Covid: entro il 14 gennaio verranno attivate altre 5 postazioni di terapia intensiva, a costo di sacrificare la normale operatività di Torrette, secondo quanto concordato con la cabina di regia regionale. «Prevediamo una contrazione dell’attività ordinaria del 25-30% - conferma a malincuore il direttore amministrativo, Antonello Maraldo -. Dovremo attingere personale dal Blocco operatorio, salvaguardando sempre l’emergenza urgenza e le attività non procrastinabili». Ma il taglio sarà doloroso. D’altronde, oltre ai posti letto, serve personale. A fronte di una carenza cronica confermata dal Piano triennale occupazionale, pubblicato a fine anno, in cui si fotografa la situazione attuale (mancano 170 figure per i 38 posti letto di terapia intensiva da attivare con il Dl 34 e si richiede una forma di stabilizzazione per 252 professionisti), gli Ospedali Riuniti cercano 72 infermieri per sostituire quanti sono stati contagiati dal Covid o sospesi perché non vaccinati. «Ma è inutile assumere con contratti di 6 mesi - replica Raffaele Miscio della Fp Cisl di Ancona -. Serve un piano straordinario di assunzioni per almeno 24 mesi, in modo da far fronte all’emergenza attuale, al recupero dell’attività pregressa e al riposo psico-fisico del personale, a cui è stato di nuovo imposto il blocco delle ferie. Il sistema è saltato, ci risulta che nella Ginecologia del Salesi, a fronte di 4 posti letto per Covid, era ricoverate 6 donne e si è dovuta utilizzare la sala parto al terzo piano. Questa situazione andava prevista, invece non c’è stata programmazione né confronto, visto che l’ultimo incontro sindacale con l’azienda risale al 7 dicembre». 

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