Ancona, appalto tolto al corruttore ma per il Comune il costo non cambia: il ribasso è lo stesso

Le condizioni del marciapiede di via Thaon de Revel
Le condizioni del marciapiede di via Thaon de Revel
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 6 Giugno 2021, 01:55

ANCONA - Il Comune cambia in corsa l’appaltatore del nuovo marciapiede di via Thaon de Revel, dopo aver escluso giustamente l’impresa coinvolta nell’inchiesta sulle tangenti a Palazzo del Popolo, ma i costi non aumentano: il ribasso originario era del 21,87% e quello resta, anche con il nuovo appalto, aggiudicato nei giorni scorsi a un’altra impresa. Il nuovo marciapiede doveva essere pronto già per la primavera dello scorso anno, ma il mezzo chilometro di camminamento sul lato mare sopra i laghetti del Passetto è ancora un percorso accidentato in cui è meglio non avventurarsi.

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Le mazzette
Colpa, com’è noto, di un appalto intossicato dal giro di mazzette che ruotavano intorno al geometra comunale Simone Bonci, ora in attesa di patteggiare a due anni e mezzo di reclusione dopo ampia confessione. Due settimane dopo averlo aggiudicato a 116.374 euro più Iva alla ditta Duca Marco & C di Cupramontana, il 7 novembre 2019 il Comune si ritrovò gli investigatori della Squadra Mobile dorica negli uffici con ordini di arresto a carico del geometra e di quattro imprenditori, tra cui proprio Marco Duca, vincitore dell’appalto per il nuovo marciapiede con un ribasso del 21,87%.
Le spycam piazzate già qualche mese prima dai detective della polizia nell’ufficio del geometra Bonci avevano filmato l’incontro con l’imprenditore di Cupramontana Marco Duca. Nel video agli atti dell’inchiesta Ghost Jobs - procedimento ora in fase di udienza preliminare dopo le richieste di rinvio a giudizio, con il Comune di Ancona parte civile - si vede Duca estrarre dalla tasca destra una telecamera Osmo, dal valore di 580 euro, e consegnarla a Bonci. E siccome quella telecamera poi gli venne rubata, Bonci ne chiese e ottenne un’altra in regalo da Marco Duca, insieme a un iPhone XR. Gentili cadeaux, per un valore complessivo di oltre duemila euro, che nell’imputazione formulata dal procuratore aggiunto Valentina D’Agostino e dal sostituto Ruggiero Dicuonzo e Valentina D’Agostino per concorso in corruzione sarebbero “il corrispettivo di atti contrari ai doveri d’ufficio” commessi da Bonci. Atti consistiti nel favorire l’imprenditore cuprense nell’assegnazione di alcuni lavori (sentieri pedonali al Passetto e manutenzioni del cimitero del Pinocchio, per un importo totale di 20mila euro) a prezzi superiori al valore effettivo.
Nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura non si fa menzione dell’appalto, ben più sostanzioso, per il marciapiede di via Thaon de Revel. Non è citato espressamente tra quelli ritenuti viziati da un accordo corruttivo che vedeva - nell’ottica dei pm - gli imprenditori del cerchio magico di Bonci spuntare appalti con forti ribassi e poi rientrare dallo sconto grazie a lavori di importo contenuto (per lo più “fantasma”, da cui il nome dell’inchiesta) ottenuti con affidamento diretto.
Ma ovviamente il Comune, appena scoperto che tra i corruttori del geometra infedele c’era anche Marco Duca, ha avviato l’iter per la revoca dell’appalto da 116.374 euro. C’è voluto quasi un anno, fino al 2 novembre scorso, per togliere l’appalto al presunto corruttore Duca, tornato libero dopo oltre due mesi ai domiciliari e anch’egli ora intenzionato a patteggiare dopo un risarcimento al Comune. Nel frattempo il marciapiede, che da capitolato d’appalto doveva essere rifatto in 90 giorni, è rimasto nelle stesse condizioni: sbrecciato, pieno di gobbe e pericoloso per i pedoni.
Il nastro riavvolto
Palazzo del Popolo ha rimesso in moto l’iter per l’appalto, cambiando i tecnici responsabili del procedimento, che inizialmente erano stati coinvolti nell’inchiesta ma non figurano nemmeno nell’avviso di chiusura indagini del filone-bis, quello sulle presunte false attestazioni di esecuzione dei lavori.

Il Comune ha chiesto la disponibilità a eseguire i lavori ad altre tre ditte che parteciparono alla gara vinta da Duca. Ha risposto solo l’impresa Dell’Orso Appalti, comunicando ad aprile la volontà di firmare il contratto per l’affidamento dei lavori, «alle medesime condizioni proposte dall’originario aggiudicatario», cioè un ribasso del 21,87%%. Aggiudicato. Il ribasso offerto da Duca, un anno e mezzo fa, evidentemente non era poi così fuori mercato. 

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