Ancona, il porto blindato: ecco come si ferma il coronavirus

Ancona, il porto blindato: ecco come si ferma il coronavirus
Ancona, il porto blindato: ecco come si ferma il coronavirus
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 12 Agosto 2020, 10:52

ANCONA - Tornelli con misurazione automatica della temperatura corporea, bollini “segnaposto” impressi sul pavimento per indicare il rispetto della distanza interpersonale, dispenser di gel igienizzante in ogni angolo, altoparlanti che a ritmi regolari ricordano che una sola persona è destinata al check-in in presenza di comitive o famiglie. Ecco come la biglietteria del porto dorico sta affrontando l’estate del post emergenza Covid. Controlli snelli all’ingresso della struttura, ma scrupolosi, resi più facili dalla presenza degli operatori della Dorica Port Service. E da un particolare: una via vai di passeggeri pacato e ridotto rispetto agli scorsi anni. 

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Considerando che siamo nella settimana che conduce a Ferragosto, nella tarda mattina di ieri il numero degli utenti in transito era esiguo. Colpa, principalmente, della maledetta pandemia che ha contratto inevitabilmente i viaggi.
 
In programma c’erano tre partenze: alle 14 per Zara, alle 16,30 per Corfù-Patrasso-Igoumenitsa e alle 19 per Durazzo. La maggior parte dei passeggeri in transito era diretta in Grecia. Soprattutto turisti stranieri (Belgio, Germania, Austria) e del Nord Italia. All’ingresso della biglietteria non s’è mai creato l’effetto tappo. Gli accessi sono regolati prima da due operatori della DPS (possono arrivare fino a cinque), sempre disponibili a fornire informazioni e aiutare i passeggeri per qualsiasi tipo di esigenza. Poi c’è lo step dei tornelli automatici. Sono tre (uno riservato ai disabili in carrozzina) e caratterizzati tutti da portali elettronici che hanno essenzialmente due funzioni: il riconoscimento della mascherina indossata in volto e la misurazione delle temperatura corporea. 
Lo stop 
L’accesso è negato quando è superiore ai 37,5 gradi e quando l’utente non ha il dispositivo in volto. Per la misurazione basta avvicinarsi allo schermo del portale (una sorta di scanner), un’operazione che comporta pochi secondi e agevolata anche dalle indicazioni della guardia giurata, dotata anche di termometro laser portatile nel caso venissero riscontrate anomalie dagli apparecchi. Un secondo vigilantes si trova all’interno della biglietteria, lungo il corridoio che si apre tra le finestrelle delle compagnie marittime. Fa rispettare la distanza interpersonale e richiama all’ordine i passeggeri che per sbadataggine si avvicinano troppo tra loro. A ricordare l’ormai conosciuta regola del metro anche la segnaletica posta sul pavimento e sulle pareti del locale. Al check-in solo pochi minuti di attesa per validare le pratiche, anche a causa del basso numero di passeggeri in transito. E poi, nel caso di comitive o gruppi familiari, solo una persona può dirigersi in biglietteria con i documenti degli altri. Un modo per accorciare i tempi e sgomberare nel più breve tempo possibile la struttura onde evitare il pericolo assembramenti. Pericolo che ieri mattina è stato scongiurato in pieno. Di questi tempi, lo scorso anno, la biglietteria era piena, così come il parcheggio antistante. Non era raro vedere decine di turisti letteralmente accampati sull’asfalto in attesa dell’imbarco e navette piene per il trasporto in banchina. Scene che sembrano essere, purtroppo, un lontano ricordo. Ma c’è comunque chi parte. E lo fa senza alcun tipo di timore, come Catherine Lefebvre, da Padova, non nuova alle partenze dallo scalo dorico.
Con lei c’era la sua cagnolina. «Parto senza paura. Bisogna sapersi muovere e viaggiare. C’è poca gente in transito ed è uno dei motivi per cui ho scelto di muovermi». Destinazione: Corfù. Stessa località scelta da Ivana Napolitano e dal marito, provenienti da Milano e per la prima volta ad Ancona: «Non abbiamo paura – ha detto lei con tono sereno e deciso – staremo attenti e rispetteremo tutte le regole per una vacanza in sicurezza».«Abbiamo prenotato la vacanza a gennaio, prima dell’emergenza Covid - ha proseguito Ivana -.

Se non lo avessimo fatto, probabilmente quest’anno non saremmo mai partiti. Abbiamo deciso di andare comunque anche perché non ci avrebbero rimborsato il viaggio, solo dato un voucher». Insomma non c’è la ressa di vacanzieri in partenza che in questo periodo affollano in genere questa parte del porto. La pandemia fa sentire i suoi effetti con l’onda lunga della paura e con la recrudescenza che comincia a intravedersi. Ma i pochi che affrontano viaggio e rischi connessi, lo fanno davvero senza tentennamenti. «Paura zero – ha detto molto sicuro di sé un turista di Arezzo diretto in Grecia con la famiglia -. Abbiamo deciso di partire all’ultimo, in Grecia si spende meno e si sta meglio, con le spiagge meno affollate. La vacanza in Italia ad agosto è impossibile». Non resta che attendere e sperare che possa cambiare l’orizzonte, finalmente spazzato dalle nubi del virus. Ma per questo il porto dovrà attendere l’anno prossimo.

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