Primo studente positivo al Covid, è stato due giorni in classe. Parroco contagiato: tamponi di massa ai fedeli

Primo studente positivo al Covid, è stato due giorni in classe. Parroco contagiato: tamponi di massa ai fedeli
Primo studente positivo al Covid, è stato due giorni in classe. Parroco contagiato: tamponi di massa ai fedeli
di Nino Orrea
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Giovedì 17 Settembre 2020, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 09:34

ASCOLI - Primo caso di studente positivo al coronavirus nella provincia picena. È un ragazzo che frequenta l’Ipsia Sacconi ed è stato a scuola lunedì e martedì. Ieri ha accusato sintomi sospetti e si è sottoposto al tampone che in serata ha dato esito positivo. Gli ispettori del Dipartimento di prevenzione hanno subito avviato la ricerca della catena dei contatti avuti dallo studente e tutti i compagni di classe sono stati contattati ieri sera assieme ai relativi professori di sezione. Probabile la quarantena con l’avvio della didattica a distanza. In precedenza al liceo scientifico Orsini era scattato l’allarme per uno studente che presentava sintomi febbrili. Subito isolato nell’aula Covid il ragazzo è stato sottoposto alla prova del tampone che, fortunatamente, ha dato esito negativo.

Sono iniziate invece ieri pomeriggio, a Folignano, le attività, organizzate dall’Area Vasta 5, per sottoporre al tampone le persone che negli ultimi giorni sono entrate in contatto con il nuovo parroco della cittadina, don Joseph, risultato, poi, positivo al Covid-19. Si tratta di un centinaio di parrocchiani che hanno avuto contatti stretti con il sacerdote, con cui hanno condiviso le diverse attività che si svolgono nella chiesa di Folignano. I tamponi verranno processati questa mattina e solo nel tardo pomeriggio si saprà se c’è qualche residente della cittadina positivo al Coronavirus. 
 
Intanto, proprio su quanto accaduto a Folignano è scoppiata una violenta polemica dopo che una residente del posto è stata invitata ad uscire da un centro medico. A darne la notizia direttamente il sindaco di Folignano, Matteo Terrani che ha stigmatizzato duramente l’episodio. «Una signora – spiega il primo cittadino – mi ha riferito di essere stata respinta dal personale di un centro di fisioterapia di Ascoli. Alcune ditte non hanno fatto entrare clienti folignanesi adducendo che nel comune ci sarebbero centinaia di contagi, cosa ovviamente non vera. Sono episodi gravissimi e vergognosi, frutto dell’ignoranza e delle amenità circolate in questi giorni su cui ci riserveremo di adire le vie legali per procurato allarme. Non permetteremo a nessuno di trattarci come appestati». Così, il panico, come era prevedibile, ma non assolutamente giustificato, sta coinvolgendo sempre di più i cittadini del Piceno. Proprio la cosa che all’Area Vasta 5 temevano, forse, più del Covid-19. In pratica, con questa paura che si sta impossessando dei residenti del territorio, sembra tornare alla moda la caccia all’untore di manzoniana memoria, che nei fatti non, però, trova alcuna giustificazione. Che si tratti di emotività del momento o di qualcosa di più profondo, solo i prossimi giorni potranno dirlo.
Le squadre
E, dopo Folignano, la squadra formata dagli esperti del laboratorio di Analisi dell’ospedale Mazzoni di Ascoli, diretto da Antonio Fortunato, dovrebbe recarsi presso Offida e Roccafluvione, dove ci sono dei piccoli cluster epidemici come confermato dal direttore genertale dell’Area vasta 5, Cesare Milani. Insomma, il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 5 ce la sta mettendo tutta per cercare di contenere e isolare i focolai, giocando sul fattore tempo che è l’elemento essenziale per la buona riuscita delle attività. Dalla Prefettura arriva anche la notizia che sono sedici, al momento, i cittadini che non possono uscire dalle loro abitazioni e che hanno chiesto di votare presso il loro domicilio. Un numero esiguo che, però, comporta sul piano dell’organizzazione elettorale sforzi enormi, se si pensa che il presidente e gli scrutatori del seggio così detto “volante”, devono raccogliere il voto di queste persone indossando i dispositivi di protezione individuale che devono essere accompagnati da esperti. 
Il seggio all’ospedale
Proprio per evitare possibili contaminazioni, la direzione sanitaria dell’Area Vasta 5 ha deciso di insediare il seggio volante in una stanza dell’ospedale, che è stata classificata Covid, mentre il seggio speciale destinato ai pazienti del Mazzoni si trova in un’altra postazione classificata no Covid.

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