Scoppia un focolaio coronavirus nel centro d'accoglienza: positivi 21 rifugiati

Arcevia, scoppia un focolaio coronavirus nel centro d'accoglienza: positivi 21 rifugiati
Arcevia, scoppia un focolaio coronavirus nel centro d'accoglienza: positivi 21 rifugiati
di Sabrina Marinelli
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Martedì 20 Ottobre 2020, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 09:31

ARCEVIA - Un focolaio di Covid al centro di accoglienza “Alle Terrazze” di Arcevia dove 21 dei 118 ospiti sono risultati positivi al virus. Tutti asintomatici tranne uno, un pakistano. Ieri sono arrivati gli esiti dei tamponi, eseguiti venerdì su disposizione della Prefettura non appena comunicato il caso sospetto.

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Il sindaco Dario Perticaroli, subito informato, si è attivato venerdì stesso per evitare che gli ospiti si allontanassero in attesa dell’esito dei tamponi, arrivato soli ieri.

Ciò ha permesso di scongiurare che il virus si propagasse nel resto della comunità, dove due persone sono in quarantena fiduciaria ma non si registrano positivi.

Il monitoraggio
Gli unici sono confinati e monitorati all’interno dell’ex albergo da tempo adibito a centro di accoglienza. Sono tutti in isolamento i 118 ospiti soprattutto pakistani, somali ed egiziani, oltre alla titolare dell’immobile che gestisce il centro. «Come Amministrazione ci siamo subito attivati non appena avuto il timore che potesse esserci qualche ospite positivo al virus – spiega il sindaco Dario Perticaroli – già venerdì, quando sono stati eseguiti i tamponi, abbiamo chiesto alla Prefettura di monitorare la struttura affinchè tutti rimanessero in isolamento preventivo almeno fino all’esito del tampone che ha confermato 21 positivi su un totale di 118. Ringrazio il Prefetto che l’ha reso possibile».
Il pakistano, l’unico sintomatico, ha febbre e respiro affannoso da alcuni giorni. Sintomi che hanno fatto subito temere che potesse trattarsi del covid. Ieri è arrivata la conferma che era proprio così per lui e per altri venti, con cui era entrato in contatto.
La lungimiranza del sindaco, nel richiedere una quarantena preventiva, ha scongiurato che il virus nel weekend, in attesa della conferma che poi ha reso l’isolamento obbligatorio, potesse circolare e diffondersi anche al resto della popolazione. «Al momento abbiamo messo l’unico vigile urbano di cui disponiamo al servizio della struttura – prosegue il sindaco – dove sono presenti in maniera costante i carabinieri e dove la stessa gestione ha assunto due addetti alla vigilanza privata. Questo per fare in modo che tutti all’interno rispettino la quarantena senza allontanarsi. C’è un coordinamento tra Prefettura, Comune e carabinieri per monitorare la situazione che è quindi sotto controllo». Non sempre in passato i richiedenti asilo hanno rispettato le regole e questa volta, essendoci in gioco la salute dell’intera comunità, il primo cittadino pretende il massimo del rigore per l’isolamento che tutti dovranno rispettare. Il sindaco Perticaroli, che si è attivato anche per garantire il corretto ritiro dei rifiuti da parte della Rieco, fa sapere che tramite i canali istituzionali terrà la comunità aggiornata.

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