Ancona, con la Fase 2 riparte il crimine: «Attività in crisi e confini riaperti: occhio a usura, truffe e furti in casa»

Ancona, con la Fase 2 riparte il crimine: «Attività in crisi e confini riaperti: occhio a usura, truffe e furti in casa»
Ancona, con la Fase 2 riparte il crimine: «Attività in crisi e confini riaperti: occhio a usura, truffe e furti in casa»
di Federica Serfilippi
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Giovedì 28 Maggio 2020, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 10:11

Colonnello Cristian Carrozza, comandante provinciale dei carabinieri: finito il lockdown sono ripresi i furti. Qual è la situazione sul fronte della sicurezza?
«L’isolamento aveva messo ko anche i malviventi, ma ora il pericolo è un’ondata di recrudescenza e l’innesto della criminalità nei settori imprenditoriali in difficoltà».



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In che senso?

«Il rischio è che possano accentuarsi i fenomeni di usura e che tornino i furti in appartamento».
I dati cosa raccontano?
«Dal primo marzo al 30 aprile c’è stato un crollo dei reati del 56%, rispetto allo stesso bimestre del 2019. Se lo scorso anno, nei due mesi presi in esame, erano stati registrati 2.107 episodi delittuosi, nel 2020 ne sono stati conteggiati 880».
 
Stesso trend per i furti?
«Secondo i dati forniti dall’Arma provinciale, durante la fase 1 c’è stata una diminuzione dell’81,6% e per quelli in abitazione del 90%. In tutta la provincia dorica, ad aprile ne sono stati denunciati tre, commessi in appartamento». 
Con l’allentamento delle misure restrittive, per contenere il contagio, è fisiologico il ritorno di alcuni reati? 
«Sì. Sotto il coordinamento del prefetto stiamo rimodulando i servizi, riservando maggiormente l’attenzione su quei fenomeni che in quest’ultimo periodo sono diminuiti. Con il pattugliamento, per prevenire i furti in abitazione, ci concentreremo soprattutto nelle zone più isolate e dove si sono già registrati dei fenomeni delinquenziali»
In questa nuova fase cosa si aspetta? 
«Che tornino i reati più comuni, ma anche più fastidiosi per la cittadinanza, come i furti e le truffe alle persone anziane». 
Per l’andamento dei furti in abitazione molto dipenderà, invece, dall’apertura dei confini interregionali? 
«L’esperienza ci dice che le batterie di ladri vengono quasi sempre da fuori provincia o da fuori regione, soprattutto dalle zone del sud. Il modus operandi? Prendere di mira abitazioni isolate e arrampicarsi fino ai balconi per poi entrare dalle finestre. A volte, i ladri non si curano nemmeno dei proprietari presenti in casa». 
Questa nuova fase potrebbe anche far crescere un tipo di reato per cui prima dell’emergenza non era scattato l’allarme: l’usura.
«In questo campo staremo attenti e alzeremo la guardia, perché le attività in crisi possono far gola alla criminalità organizzata. Se gli imprenditori non trovano un immediata sostegno negli aiuti dello Stato, il rischio è che possano ricorrere a canali illeciti per reperire liquidità. Di qui, la necessità di rafforzare i controlli». 

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