Torrette, buone notizie: tagliare 2 reparti Covid, ecco il prossimo futuro

Torrette, buone notizie: tagliare 2 reparti Covid, ecco il prossimo futuro
Torrette, buone notizie: tagliare 2 reparti Covid, ecco il prossimo futuro
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Giovedì 16 Aprile 2020, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 20:54

ANCONA  - Con 142 persone ricoverate, di cui 30 in terapia intensiva e 68 in sub-intensiva, è ancora emergenza piena a Torrette. Oltretutto il Covid è un nemico imprevedibile, meglio non farsi trovare impreparati di fronte a un potenziale colpo di coda del virus. Per questo all’ospedale regionale si progetta il futuro con estrema prudenza. Di sicuro ora si respira meglio: gli accessi al Pronto soccorso si sono ridotti in modo drastico, le terapie intensive si stanno progressivamente alleggerendo. Insomma, per quanto sotto stress, la struttura è meno in affanno e s’intravede una luce in fondo al tunnel, al punto che la Direzione medico-ospedaliera sta cominciando a pianificare il piano di rientro alla “normalità”: gli attuali 8 reparti Covid dalla prossima settimana dovrebbero essere ridotti a 6, in modo da liberare aree e risorse a favore dell’operatività ordinaria, ridimensionata ma mai trascurata. 

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«Stiamo lavorando per restituire pian piano spazio a tutte le attività compresse dalla necessità di fronteggiare l’allarme Covid - spiega il direttore generale, Michele Caporossi -, fermo restando che abbiamo sempre garantito una risposta ottimale a tutte le emergenze della Regione e anche da fuori. Il nostro è un lavoro di progettazione continua, alla ricerca di nuove soluzioni organizzative che coinvolgono tutte le strutture, tenendo conto dell’esigenza di assicurare la miglior qualità possibile alla cura dei pazienti e di tutelare l’attività ordinaria, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia, tutt’altro che scontato».

Curva dei contagi permettendo, si comincerà con l’alleggerire i reparti non intensivi del Covid-8 al terzo piano e del Covid-3A e 3B della Neurochirurgia, verificando la possibilità di dimettere i pazienti entrati ormai nella fase post critica e in grado di proseguire la degenza negli alberghi e nelle strutture messe a disposizione dalla Regione. Nel medio-lungo termine, l’obiettivo è migliorare la risposta a tutti i pazienti non-Covid riportando a pieno regime il Blocco Operatorio, che oggi ospita la più grande Rianimazione dell’ospedale regionale e proprio per questo è stato fortemente penalizzato. 

Un dato su tutti: a marzo, rispetto allo stesso mese del 2019, gli interventi chirurgici si sono dimezzati, da circa 3mila a 1.467. Il lockdown ha contribuito a ridurre drasticamente gli incidenti, stradali e sul lavoro, altrimenti l’emergenza a Torrette, dove si trova il Trauma Center regionale, sarebbe stata ingestibile. Anche l’attività ambulatoriale ha subito un forte rallentamento: le urgenze sono state garantite, ma le programmate sono tutte slittate, da 40 giorni a salire. L’esigenza di ripristinare l’attività ordinaria coincide con quella di far ripartire il cantiere del nuovo Salesi, visto che il Coronavirus ha determinato lo stop ai lavori al sesto piano.

C’è un cronoprogramma da rispettare, l’obiettivo è riprenderlo il prima possibile.

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