SENIGALLIA - Sulla spiaggia di velluto si fa sempre più compatto il fronte degli imprenditori balneari propensi alla chiusura, rinunciando ad una stagione che sarebbe comunque in rimessa e troppo rischiosa. «Sono dubbiosa nel riaprire – spiega Anna Sangelantoni Diambra, Bagni MareMio –. È certo che si lavorerà meno e non ci saranno margini di guadagno ma ciò che mi preoccupa è l’aspetto sanitario. Se il 15 luglio io o un cliente dovessimo risultare positivi al covid dovrei chiudere lo stabilimento perché tutti saremmo in quarantena?».
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L’imprenditrice, come altri, si è già informata sulla possibilità di saltare la stagione. «Tenere chiuso credo sia la cosa migliore. Mi hanno detto che bisogna fare una comunicazione alla capitaneria di porto e all’agenzia delle entrate. Se mi danno la possibilità di farlo non apro perché farei una stagione più da servizio sociale che da imprenditrice balneare con mille problematiche. Verrebbe a mancare il senso della vacanza, sarebbe più un lazzaretto. Abbiamo fatto delle ottime stagioni, l’ultima brutta era stata quella del 1989 con le mucillagini e se una volta ogni trent’anni ci dobbiamo fermare magari fosse sempre così».
Se venissero messi di fronte alla possibilità di scegliere diversi operatori senigalliesi rinuncerebbero all’estate 2020. «Il Comune e lo Stato dovrebbero venirci incontro – conclude la bagnina - sospendendo la Tari e il canone demaniale». Il timore di altri operatori, nel restare chiusi, è di perdere la concessione. «Sentendo con altri colleghi, se volessimo rimanere chiusi, rischieremmo la revoca della concessione – interviene Michele Ciccolini, Bagni Beach Break -. Ma non possiamo decidere noi, decide per noi gente che non ha la minima idea di cosa voglia dire lavorare al mare e sanificare tutto. Si lavorerà con un terzo della gente se apriamo, e apriremo perché ci obbligheranno ad aprire – prosegue - non riusciremo a contenere le spese e ci daranno solo qualche contentino a livello fiscale. Lavoreremo in rimessa con il grosso rischio per la salute. Sarà una situazione ingestibile e poi lasceremo gente a casa, tutto l’indotto del turismo».
Disastrosa la situazione a Marina di Montemarciano dove i problemi si sommano. «L’erosione prosegue e abbiamo uno scalino di 1,80 metri creato dal mare, che stiamo cercando di spianare - spiega Marco Mengucci, Bagni Heidi – con un terzo di spiaggia portato via dal mare, per rispettare le distanze, potremmo mettere pochi ombrelloni e c’è chi sta valutando se converrà tenere aperti, perché le spese potrebbero superare i guadagni”.
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