Senigallia si aggrappa agli irriducibili: per i turisti fedeli le vacanze si fanno

Senigallia si aggrappa agli irriducibili: per i turisti fedeli le vacanze si fanno
Senigallia si aggrappa agli irriducibili: per i turisti fedeli le vacanze si fanno
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Giovedì 23 Aprile 2020, 09:25

SENIGALLIA  - Se le nuove prenotazioni sono ancora al palo un segnale positivo per gli albergatori arriva dagli affezionati, i turisti che ogni estate scelgono Senigallia. Sono loro le uniche prenotazioni ancora non disdette. I telefoni iniziano a squillare, poco, ma meglio di prima quando il silenzio regnava sovrano. La gente chiede informazioni. Qualcosa si muove, seppure al rallentatore, per il comparto a cui ovviamente serve molto di più. Con una videochiamata multipla il sindaco Mangialardi e l’assessore Giuliani si sono confrontati con i referenti delle associazioni di categoria del settore alberghiero per fare il punto. «Siamo in attesa delle linee guida – spiega Simona Romagnoli, presidente della Cooperativa alberghi e turismo - per capire come aprire. In questa quarantena abbiamo ricevuto solo pochissime richieste. Le uniche prenotazioni che ci sono e che ancora resistono sono quelle arrivate prima della quarantena. Soprattutto dalla clientela consolidata che viene tutti gli anni e che aspetta di capire se è fattibile venire in vacanza». 

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All’interno delle strutture ricettive ci saranno da gestire gli spazi comuni per rispettare il distanziamento sociale. Come non è ancora noto. «Non lo sappiamo – conclude - stiamo aspettando le linee guide nazionali per poter capire come riorganizzarci». Il problema sarà portare i turisti in città. «Il settore ricettivo è un motore completamente bloccato – interviene Marco Manfredi, presidente dell’Associazione Albergatori - fermo, inibito di fronte ad una forza superiore Da qui potranno derivare pesanti disagi e una preoccupante involuzione della situazione socio-economica generale. Diversamente da altri settori che, una volta conclusa la fase di restrizione, potranno ripartire con la produzione o la commercializzazione dei prodotti, il turismo, il settore ricettivo avrà bisogno di tempi lunghi per riprendersi e potrà recuperare i normali trend solo dopo che saranno completamente ristabilite tutte le condizioni di sicurezza». 

Ci vorrà parecchio e l’estate è ormai alle porte. La previsione delle perdite è di almeno il 60%. «Potrebbe risultare meno doloroso decidere di rinunciare sin da subito ad affrontare una stagione con infinite incertezze e difficoltà – prosegue Manfredi - rassegnandosi ad un risultato di esercizio negativo con ingenti perdite ma preventivabili. Chi invece volesse tentare di affrontare una stagione dai contorni incerti e dai molti rischi connessi, sicuramente potrebbe andare incontro a perdite incontrollate, molto pesanti. Entrambe le situazioni portano un concreto rischio di default aziendale». Per evitare il rischio di contagi inoltre l’Associazione Albergatori chiede che sia vincolante un’autocertificazione sullo stato di salute del cliente che decide di soggiornare in città.

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