L'infermiera guerriera: «Il regalo di compleanno? Un paziente che è uscito»

La mini festa di compleanno in corsia per l’infermiera Alessandra Pignocchi
La mini festa di compleanno in corsia per l’infermiera Alessandra Pignocchi
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Giovedì 9 Aprile 2020, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 15:50

ANCONA  - Compleanno in corsia per l’infermiera-guerriera, con un doppio regalo speciale: le dimissioni di un uomo guarito dal Covid e un tablet nuovo di zecca per consentire ai suoi pazienti di mettersi in contatto con le famiglie. Doni più belli non poteva aspettarseli Alessandra Pignocchi, una delle professioniste della Cardiologia sub-intensiva di Torrette prestata al Covid-8, l’ultimo dei reparti speciali allestiti al terzo piano dell’ospedale per fronteggiare l’emergenza.

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In trincea si viaggia con i minuti contati, ma i colleghi hanno trovato tempo e modo di organizzare un piccolo rinfresco per l’infermiera da cui è partita un’idea che ha contribuito a migliorare la degenza dei malati da Coronavirus: una donazione, pubblicizzata su Facebook, di cellulari e tablet - anche usati - per abbattere le barriere della distanza e permettere ai pazienti in isolamento di mettersi in contatto con i propri cari. Un prezioso regalo per loro, ma anche per chi quotidianamente li assiste: perché a volte basta una carezza, sia pure sfiorando uno schermo, per infondere coraggio in chi lotta contro un nemico invisibile e sconosciuto e può fare affidamento solo sulle proprie forze e sulla professionalità di medici e operatori sanitari. «Sono stata contattata via Facebook da una coppia della provincia di Ancona che aveva letto sul Corriere Adriatico la nostra iniziativa - racconta Alessandra -. Mi hanno scritto: “Ciao, abbiamo un tablet nuovo da 8 pollici che vorremmo donarvi”. Il giorno dopo l’hanno portato all’ospedale». 

Era chiuso in un pacchetto colorato, con lo scontrino per la garanzia, alcuni orecchini e braccialetti realizzati a mano e un biglietto con una dedica: «Grazie con tutto il cuore, per voi che non vi fermate mai. Spero vi possa portare un raggio di luce nell’anima». «Allora sì, esistono le buone persone - sorride Alessandra -. La mia giornata sarebbe potuta finire lì e invece è capitato qualcosa per cui i miei sogni sono diventati immenso in altri occhi. Abbiamo un paziente di circa cinquant’anni che fino a qualche giorno fa non rispondeva agli stimoli, aveva le pupille dilatate, la febbre a 40, uno di quei casi per cui, se lavorassi in un ospedale con pochi presidi e tanto bisogno di scegliere, forse sarebbe già stato inserito nella lista nera. Ma fortunatamente quella dicitura di alta specializzazione ha deciso per lui. Si è risvegliato. L’abbiamo messo in contatto con la famiglia organizzando una videochiamata con il tablet che ci è stato regalato: è bastato che vedesse la moglie per riempirsi gli occhi di lacrime. Anche se ancora non riesce a parlare, in quello sguardo c’era tutto l’amore di questo mondo e tra i tanti occhi che incontra, continua a cercare quelli che ha lasciato settimane fa, a casa. Un’esperienza molto toccante. La sua famiglia, in segno di riconoscenza, ci ha regalato Sim telefoniche che utilizzeremo per comunicare tra la zona rossa e gli altri reparti».

Quanto basta per rendere indimenticabile un compleanno che l’infermiera del Covid-8 ha festeggiato in corsia con un’altra notizia splendida: le dimissioni di un paziente. 

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