Tintarella con l’effetto sorpresa: a Sirolo c’è anche chi fa il bagno

Tintarella con l’effetto sorpresa: a Sirolo c’è anche chi fa il bagno
Tintarella con l’effetto sorpresa: a Sirolo c’è anche chi fa il bagno
di Arianna Carini
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Martedì 5 Maggio 2020, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 11:25

SIROLO  - Poche persone in spiaggia e a passeggio sul lungomare, mantenendo le distanze. Qualche sportivo alle prese con bici, sup e windsurf. Non tutti hanno resistito alla tentazione di stendere l’asciugamano per sdraiarsi al sole, violando le disposizioni che vietano di sostare sull’arenile. Dopo 55 giorni di lockdown, gli appunti del nostro viaggio da Sirolo a Numana tracciano il bilancio di una mattinata tranquilla. Era atteso un battesimo di fuoco, soprattutto con le vicine spiagge di Ancona e Porto Recanati blindate da ordinanze sindacali, invece la Riviera del Conero ha retto bene al primo giorno di libera circolazione sul territorio regionale. 

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Il tour inizia da spiaggia Urbani, una delle baie emblema del turismo balneare delle Marche. La lancetta dei minuti ha superato da poco le 10 quando dal parcheggio, insolitamente vuoto, arriviamo al belvedere. Dall’alto scorgiamo giusto la sagoma di due persone in costume da bagno. È una coppia di anziani che si sta godendo il sole, poco oltre la soglia di una delle grotte private che puntellano la spiaggia. Scendiamo verso il pontile percorrendo la ripida discesa asfaltata. E qui troviamo il personale di un ristorante che sta effettuando le pulizie di inizio stagione. Proseguiamo in direzione San Michele e Sassi Neri. Nonostante l’autorizzazione ad avviare i lavori già dal 16 aprile, non c’è ancora traccia delle strutture mobili degli stabilimenti. Una decina di persone occupa l’arenile: chi passeggia in coppia, chi è in compagnia del cane e chi ne approfitta per il primo bagno di stagione. Permesso? Vietato? Il dubbio resta. Una donna in bikini è seduta in riva al mare. Di fronte, due giovani sono in acqua con sup e muta. Più a nord si intravedono alcune canoe, mentre in fondo ai Sassi Neri c’è chi è sdraiato sugli scogli senza costume. Nel frattempo anche Urbani si è popolata. Tre ragazze sono sugli scogli. Due fidanzati si scambiano un bacio abbracciandosi sulla battigia.
 
Lasciamo la spiaggia attorno alle 11.30 e risalendo ci imbattiamo nell’auto di servizio della polizia locale. Al volante c’è Ferruccio Pierantoni, storica guida del comando sirolese, lì per i controlli. Nonostante un territorio esteso dal mare al monte e presidiato soltanto da quattro agenti, la situazione sembra sotto controllo. 

È la volta di raggiungere Numana. E per strada sorge una domanda. Dove andranno tutte queste auto se finora non abbiamo incontrato quasi nessuno? La risposta arriva nel momento in cui mettiamo piede nel parcheggio antistante il porto turistico, punto di partenza delle passeggiate sul lungomare. Gli stalli sono quasi tutti occupati, notiamo diverse vetture anche all’interno del porto. In un angolo un pescatore sta districando le reti, due pensionate si riposano su una panchina, un uomo su una barca effettua delle manutenzioni, mentre in lontananza si intravedono le vele colorate di un paio di windsurf.

Alcuni camminano sulla banchina più esterna della darsena, altri arrivano dalla Spiaggiola dove pulizia e livellamento dell’arenile sono a buon punto.

Quasi tutti circolano in coppia, eccetto qualche famiglia con bambini, rispettando le distanze quando ci si incrocia. Ne contiamo una decina in spiaggia fino al Sasso del Bove, quando ci incamminiamo lungo via Litoranea. Circa tre chilometri in cui si susseguono più che altro ciclisti, qualche runner, gli operai a lavoro negli stabilimenti e un uomo che la polizia locale di Numana ha appena invitato a non fermarsi sull’arenile. L’ultima foto la scattiamo al lungomare: il Conero sullo sfondo e la spiaggia ancora vuota in attesa di poter tornare alla normalità.

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