Muore di Covid a 37 anni, lo strazio dei genitori: «Il virus non è una bufala, rispettate le regole»

Michela Mazzoni avrebbe compiuto 38 anni a fine mese
Michela Mazzoni avrebbe compiuto 38 anni a fine mese
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 08:39

FALCONARA -  E c’è chi ancora si ostina a dire che il Covid colpisce solo gli anziani. Michela aveva 37 anni e una vita da vivere. Lavorava come scaffalista in un supermercato. Abitava a Falconara con i genitori e il fratello. Non soffriva di altre patologie. Prima di Natale ha scoperto di avere il Covid.

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All’inizio, nulla di allarmante.

Poi la tosse si è fatta sempre più forte, fino a che il medico non le ha diagnosticato una polmonite bilaterale interstiziale. Il 28 dicembre è stata ricoverata a Torrette, nel reparto di Malattie infettive. Il 30 sera l’hanno intubata. L’agonia è durata venti giorni. Lunedì pomeriggio il suo cuore ha smesso di battere. 


È stato uno choc anche per i medici. Michela Mazzoni avrebbe compiuto 38 anni a fine mese. Lascia il papà Maurizio, il fratello Luca e mamma Gabriella, che non si dà pace. «L’ultima volta che abbiamo parlato era il 30 dicembre, il mio compleanno: mi ha fatto gli auguri, poi l’hanno intubata - dice in lacrime -. Fino a quel giorno ci eravamo sentite via Whatsapp. All’inizio era tranquilla, diceva di star bene, ci pregava di non preoccuparci per lei. Ma negli ultimi messaggi mi aveva confidato di essere molto agitata perché aveva difficoltà a respirare. Abbiamo passato giornate intere ad aspettare la telefonata dei medici della terapia intensiva con la speranza di avere buone notizie. Invece i bollettini erano sempre negativi e ripiombavamo nella disperazione assoluta. Non abbiamo più potuto vederla, se non in videochiamata».

L’ultimo commovente contatto risale a lunedì pomeriggio: una carezza allo schermo, un tenero bacio a distanza alla figlia sedata. Mezz’ora dopo, i medici hanno chiamato la famiglia Mazzoni per comunicare la tragica notizia: «Michela non ce l’ha fatta». Il Covid si è portato via la 37enne in meno di un mese: aveva scoperto di essere positiva il 21 dicembre dopo un tampone. 


«I medici di Torrette sono stati eccezionali, sempre disponibili, li ringraziamo per quello che hanno fatto: anche loro sono rimasti sbalorditi dalla mancanza di reazione del sistema immunitario di mia figlia: era una bella persona, sensibile, con una gran voglia di vivere, disponibile verso gli altri e amorevole verso i più fragili» piange la signora Gabriella, ancora in quarantena, insieme al marito e all’altro figlio, da quasi 30 giorni, in attesa del tampone negativo. 


Poi l’appello che nasce dal cuore, rivolto a tutti, giovani e non. «Rispettate le regole, fatelo per i vostri cari:  la disattenzione di uno può essere la morte dell’altro. Non ascoltate chi dice che questa pandemia è una bufala, non pensate che le situazioni difficili accadono sempre agli altri, vi colpiscono quando meno ve lo aspettate. Noi siamo stati sempre attenti, ma non siamo riusciti a tenere il Covid fuori dalla nostra vita, forse per colpa di altri che le regole non le hanno osservate».

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