Pronto soccorso in affanno: più che raddoppiati gli accessi, troppi codici verdi

Pronto soccorso in affanno: più che raddoppiati gli accessi, troppi codici verdi
Pronto soccorso in affanno: più che raddoppiati gli accessi, troppi codici verdi
di Marco Antonini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Maggio 2020, 08:35

FABRIANO  - Più di 70 accessi al Pronto soccorso dell’ospedale di Fabriano nel giorno in cui è partita la cosiddetta “fase 2”. Rispetto ai giorni precedenti, sono più che raddoppiati. Dopo l’ondata più critica che ha portato molti a raggiungere, a marzo, la struttura ospedaliera per difficoltà respiratorie, il Pronto soccorso diretto dalla dottoressa Loredana Capitanucci ha gestito in maniera eccellente la situazione. Extra Covid-19, infatti, arrivano non più di una trentina di accessi per varie patologie, quasi sempre in codice di non gravità. Lunedì, invece, sono arrivati più di 70 utenti. Di questi i codici gialli si contano sulle dita di una mano. La stragrande maggioranza, quindi, sono codici bianchi o verdi. I medici si appellano al buon senso della cittadinanza per salvaguardare la salute di tutti. In modo particolare oggi, infatti, serve un uso appropriato del Pronto soccorso per evitare possibili ricadute in una fase in cui non si può ancora stare tranquilli perché l’emergenza Coronavirus non è finita.

LEGGI ANCHE:

Geloni ed eruzioni cutanee legati al Coronavirus? La dermatologa: «Attenzione alla pelle, sentinella del contagio»

 
L’Unità operativa d’urgenza anche ieri ha lavorato molto: solo nella mattinata, infatti, sono state fatte 30 accettazioni, quasi tutte in codice verde. Rientra in questa categoria la traumatologia minore, il dolore addominale, ustioni lievi, dermatiti, rimuovere una zecca, otiti, congiuntiviti, patologie che, a volte, potrebbero essere curate senza ricorrere all’ospedale. Diverse le precauzioni che sono state prese per tutelare la salute degli utenti e del personale in servizio, tra queste il rispetto della distanza di sicurezza nella sala di attesa, l’accompagnatore invitato ad attende fuori, il video citofono per il pre-triage prima dell’ingresso.

Meno affollamento, in un periodo come questo in cui le precauzioni non sono mai troppe, e la possibilità di contattare il medico di famiglia prima di recarsi all’ospedale sono consigli sempre validi da mettere in pratica. Il pre-triage, infatti, viene fatto in percorsi divisi. Al citofono risponde un operatore. Vengono fatte una serie di domande specifiche e si dirotta il paziente in base ai sintomi o verso l’area di triage dedicato ai pazienti con sintomi respiratori o ai percorsi tradizionali, per non contaminare l’ospedale. Al lavoro ci sono 27 unità, tra medici, infermieri e operatori socio sanitari. Durante la fase 1 i fabrianesi si sono comportati bene ed hanno seguito le indicazioni e sono diminuiti notevolmente sia i codici bianchi che verdi. Adesso che si può uscire con meno limitazioni l’appello è quello di stare molto attenti per evitare possibili complicazioni e dover ricorrere alle cure del Pronto soccorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA