Electrolux e Faber corrono, ritmo da avanti tutta. Elica e Ariston Thermo ok, Whirpool ha il freno tirato

La sede dell'Elica con il tricolore
La sede dell'Elica con il tricolore
di Aminto Camilli
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Martedì 26 Maggio 2020, 07:50

FABRIANO  - A tutta dritta verso il rilancio. Le grandi aziende del distretto industriale fabrianese stanno intensificando l’attività produttiva, dopo la lunga fase di stop causata dall’emergenza Covid-19. Ci si muove con gradualità e tra mille problemi, il mercato presenta sempre tante difficoltà e incognite, ma con la volontà di tornare ad essere protagonisti. Con questo spirito procedono le aziende impegnate nel settore delle cappe aspiranti per cucina.


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Nello stabilimento Faber, nella zona industriale Berbentina di Sassoferrato, di circa 300 addetti (il numero comprende gli interinali) si lavora su tre turni e l’attività produttiva ha ormai raggiunto il 100%, tanto è vero che con ogni probabilità la cassa integrazione non verrà prorogata. Situazione simile alla Electrolux (ex Best) di Cerreto d’Esi (200 dipendenti), dove si lavora a pieno regime e, anzi, è assai probabile che alle maestranze verranno presto richieste ore di straordinario. 
 
Un po’ di cassa integrazione viene applicata negli impianti Elica di Mergo (500 dipendenti) e Cerreto d’Esi (circa 80 dipendenti), nei quali la produzione è al 70%. Attività intensa pure alla Ariston Thermo Group, la multinazionale del comfort termico, specializzata in caldaie e climatizzatori, nei cui stabilimenti di Cerreto d’Esi (130 addetti) e Pianello di Genga (230 addetti) molto saltuariamente si osservano giornate di cassa integrazione, mentre in quelli di Arcevia (Thermowatt , oltre 250 dipendenti) e Albacina (30 addetti progettano e producono tecnologie rinnovabili sempre nell’ambito del comfort termico) si lavora a pieno regime. È alle prese con alcune problematiche la Whirlpool, basti pensare che nel mega-impianto di Melano (oltre 550 dipendenti) si lavora su due turni di sei ore ciascuno (6-12 e 14-20), attuando il 30-40% di cassa integrazione. In questa settimana, sono ferme le linee relative alla produzione dei piani cottura a gas, mentre procedono regolarmente quelle concernenti la realizzazione dei piani cottura elettrici. 

Al momento, è a pieno regime l’attività delle Cartiere Fedrigoni (ex Miliani), dove si è sempre lavorato durante la fase emergenziale del Coronavirus e, dopo una pausa di dieci giorni all’inizio di maggio causata da un calo di commesse, hanno ripreso l’attività l’11 maggio. Ieri sera, tuttavia, è stato comunicato lo stop dal 19 giugno al 5 luglio della linea F3, che interesserà 140 lavoratori dello stabilimento di viale XIII Luglio e 107 dell’impianto di Rocchetta Bassa. «Mentre il comparto delle etichette autoadesive mantiene la crescita – spiega l’ad Marco Nespolo – quello della carta non dà per ora segnali di ripresa». Va da sé che in ogni azienda si stanno osservando tutte le norme sulla sicurezza previste dai protocolli. «C’è il massimo rispetto delle normative – sottolinea Giampiero Santoni, segretario provinciale della Fim – che comportano, fra l’altro, l’uso di mascherine, la misurazione della temperatura, la sanificazione degli ambienti, le distanze sul luogo di lavoro. Sotto questi aspetti, le grandi aziende non sembrano proprio avere problemi.

Addirittura alla Electrolux sono state fornite mascherine Ffp2, le quali sono migliori di quelle chirurgiche, fermo restando che risulta più difficoltoso portarle a lungo, essendo pesanti. Con l’avvicinarsi del caldo torrido, si cercherà di trovare una soluzione». 

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