ANCONA - Dovrebbe essere un esempio per tutti e invece all’ospedale regionale di Torrette non tutti il personale in servizio indossa la mascherina come mezzo di contrasto alla diffusione del Covid 19. Un modo di fare, limitato a una minoranza dei dipendenti, che chiama in causa direttamente il personale impiegato nella portineria proprio di fronte all’ingresso principale dell’ospedale. E non solo lui.
LEGGI ANCHE: Ha i sintomi, chiede il tampone, ma continua a visitare pazienti: la Asl denuncia in Procura il cardiologo positivo al Covid
LEGGI ANCHE: Coronavirus, il 4 maggio c’erano 3.200 infetti nelle Marche, ora sono 158. L'ultima settimana però è al rialzo
Una situazione piuttosto imbarazzante basti pensare che l’utenza viene invitata a seguire un determinato percorso fino a piccoli monitor dove viene rilevata la temperatura e lo stesso personale invita ad indossare la mascherina al volto. Cosa che peraltro viene ribadita anche dallo stesso scanner che oltre a rilevare la temperatura invita il soggetto inquadrato ad indossare questo dispositivo. Peccato che a pochi metri c’è chi si prende la libertà di parlare alla stessa utenza senza mascherina al volto. E dire che ogni giorno all’ospedale di Torrette entrano migliaia di persone da ogni parte della regione e non solo. Un modo di fare non corretto che chiama in causa anche il personale impiegato nella cassa del vicino parcheggio interno all’ospedale gestito da una ditta di Bologna. Anche in questo caso l’operatore spesso e volentieri si porta all’esterno del gabbiotto ovviamente senza mascherina al volto. In questo caso non c’è responsabilità diretta da parte dell’azienda sanitaria. Così non è invece per la questione legata ai sei erogatori di gel disinfettanti posizionati all’ingresso dell’ospedale che risultano essere fuori uso da una decina di giorni al punto tale che in alcuni di questi è stato messo un cartello che indica il fuori servizio.
Poche eccezioni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout