Brindisi, pranzi e regali. L’ultimo weekend di shopping natalizio e locali aperti ha affollato il centro e intasato il traffico

Centro affollato ad Ancona prima del lockdown per l'epidemia di Covid
Centro affollato ad Ancona prima del lockdown per l'epidemia di Covid
di Andrea Maccarone e Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Dicembre 2020, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 15:01

ANCONA - Un brindisi per salutare l’ultimo weekend in zona gialla. Il pranzo d’auguri con parenti, amici e colleghi che poi ci sarà negato in versione allargata. La corsa agli acquisti di Natale, che da oggi a mercoledì chissà se avremo tempo, visto che quest’anno il last minute della vigilia non è contemplato, bloccati come saremo nella clausura domestica. Di motivi ce ne erano abbastanza, per uscire di casa e riversarsi nelle strade dello shopping addobbate con le luminarie che poi a Natale vedranno in pochi, con la zona rossa nei festivi e prefestivi. 

LEGGI ANCHE

Tetto bonus mobili-elettrodomestici a 16.000 euro, test tumori gratis, proroga superbonus: le misure in Manovra

Variante virus, Speranza: «Il rischio che arrivi in Italia c'è. Verifiche in corso». Stop voli dal Regno Unito e obbligo tamponi: firmata ordinanza

E i risultati si sono visti anche ad Ancona: isola pedonale superaffollata, code davanti ai negozi più gettonati di corso Garibaldi, dai magazzini Tiger alle catene dell’abbigliamento, ma anche alla libreria Feltrinelli. Molti pacchetti regalo e shopper in mano ai passanti, segno che davvero per tanti era l’ultima giornata per gli acquisti di Natale. Parcheggi (ancora gratuiti quelli in zona blu e i park del Comune) a lungo introvabili. Le avvisaglie del resto c’erano state sabato, penultimo giorno in cui era possibile abbinare tempo libero e libertà di circolazione, almeno fino al 7 gennaio prossimo, come minimo. Ancona l’altro ieri s’era così intasata di traffico che nel giro di poche ore i vigili urbani e le ambulanze erano dovuti accorrere per tre incidenti, sull’asse nord-sud, sotto la Galleria del Risorgimento e in via De Gasperi. 

Le sbarre bloccate
Anche ieri, tanta gente e traffico congestionato, soprattutto nella zona di via Palestro, l’anello di piazza Pertini dove gli automobilisti spesso fanno la giostra cercando un posteggio. La polizia locale - che ha impiegato 9 agenti al mattino e 16 nel turno pomeridiano - ha presidiato gli snodi di via Palestro per sveltire la circolazione. Per fortuna non s’è ripetuto l’intasamento di sabato sera, quando intorno alle 19, per un problema tecnico, si sono bloccate per un po’ le sbarre del maxi-parcheggio di piazza Pertini e l’accumulo di vetture, uscite poi in fila indiana, ha creato problemi seri da richiedere l’intervento dei vigili. 

La polizia locale è stata impegnata anche nei controlli anti-assembramento.

Ma almeno ieri non sono state fatte multe per inosservanza delle normative anti-Covid, a partire da quelle sull’uso delle mascherine. L’unica segnalazione ai vigili è arrivata da un residente di Monte Dago che avvisava della presenza di molti giovani nel parco Unicef. Il comando ha inviato una pattuglia per controllare, ma si trattava di ragazzi che per volontariato ripulivano il parco, con regolare mascherina e autorizzazione di Anconambiente. «Erano in regola e abbiamo apprezzato il loro senso civico - spiega la comandante della Polizia Locale Liliana Rovaldi -, ma ci ha fatto piacere anche la chiamata del residente che, pensando a qualcosa di pericoloso, ci ha avvisato. Meglio un falso allarme che una situazione di assembramento». 

Il cin cin anticipato
Natale in anticipo anche nei ristoranti. Tutto esaurito pure ieri per l’ultimo weekend di libertà. Anche se, a dirla tutta, fino a mercoledì si potrà approfittare ancora delle concessioni della zona gialla, ma ci sarà meno tempo libero per sedersi a tavola. Poi, dalla vigilia fino al 7 gennaio, niente pranzi al ristorante. Così in molti hanno preso d’assalto trattorie, bistrot e quant’altro. Una sorta di Natale anticipato per scambiarsi gli auguri. «Un’atmosfera intima e molto bella – commenta Mimmo Giordano, titolare della Trattoria Clarice – abbiamo lavorato bene durante tutto il fine settimana. Ma l’amarezza di scambiarsi gli auguri a quasi una settimana dal Natale è tangibile». Una situazione che nessuno mai si sarebbe immaginato. «Per carità – continua Mimmo – il pensiero va a chi ha contratto questo terribile virus e a chi, purtroppo, non c’è più. Ma il dramma successivo e ancora più vasto è quello di natura economica». 

L’asporto
Così non resta che prepararsi a lavorare con l’asporto. «Che non è neanche il 10% di quello che potremmo incassare lavorando normalmente – dice il ristoratore – ma dobbiamo adattarci». «Abbiamo preparato un menù apposito – afferma Matteo Marchegiani, uno dei soci de La Degosteria – offriremo anche il servizio di delivery. Ma non è minimamente paragonabile a ciò che potremmo fare in condizioni di normalità». Seppure a denti stretti, i ristoratori si organizzano come possono per non recidere il filo diretto con il cliente. «Per Natale e Santo Stefano abbiamo pensato un menù tipico – continua Matteo – mentre per gli altri giorni uno alla carta, strutturato sempre per essere servito in modalità asporto o delivery».

© RIPRODUZIONE RISERVATA