L’ospedale si difende: mascherina sul volto e mani igienizzate, oppure si resta fuori

L’ospedale si difende: mascherina sul volto e mani igienizzate, oppure si resta fuori
L’ospedale si difende: mascherina sul volto e mani igienizzate, oppure si resta fuori
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 09:52

ANCONA - Scanner a raggi infrarossi, disinfettanti, mascherine e fogli illustrativi: sono le armi anti-Covid adottate all’ospedale di Torrette, al Salesi e a Villa Maria, dove da ieri un plotone eterogeneo di 55 persone, tra personale sanitario, addetti alle portinerie e volontari della Fondazione Salesi, sono impegnati nel monitoraggio delle persone che accedono alle strutture, incluso il Pronto soccorso, per impedire che i sospetti Covid-positivi possano diffondere il virus. 

L’ospedale regionale è il primo nelle Marche in cui è partita questa selezione all’ingresso, uno screening preliminare che vuole scongiurare la formazione di nuovi focolai. Armati di pistole per misurare la temperatura corporea e flaconi di gel igienizzante, da ieri mattina gli addetti in camice bianco intercettano all’entrata pazienti, accompagnatori e visitatori per assicurarsi che non siano vettori di potenziale contagio. Il check-in per l’ospedale verte su una regola basilare: tutti devono indossare correttamente la mascherina e devono sottoporsi alla disinfezione delle mani con gel alcolico, dopo aver gettato i guanti monouso eventualmente utilizzati durante il tragitto. 

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Il controllo della mascherina è accurato: se si indossano quelle con valvola, che non contengono al 100% l’espirato, è obbligatorio sovrapporre una chirurgica. Poi con un termometro a raggi infrarossi si procede alla misurazione della temperatura. Se è superiore a 37,5° anche alla seconda rilevazione, scatta la segnalazione: il paziente viene indirizzato in un box isolato per un controllo medico oppure, se si tratta di un visitatore, viene allontanato. Al Salesi e a Torrette, durante la fase-2, sarà consentito l’accesso individuale: di norma non si potrà entrare in due, tranne in situazioni particolari, ad esempio se l’accompagnatore assiste una persona anziana, un minorenne o un portatore di handicap. 

L’obiettivo è scongiurare il più possibile gli assembramenti, all’interno dell’ospedale - in tutti i reparti sono stati collocati dei distanziometri - e nell’atrio. All’ingresso di Torrette sono stati apposti nei nastri a terra per assicurare il rispetto della distanza di un metro e, viste le nuove procedure, gestire meglio le file che inevitabilmente si possono creare, anche se nel giorno del debutto è filato tutto liscio. Al Salesi, dato che l’ingresso principale dà sulla strada, il controllo riguarda solo le mascherine, mentre la misurazione della temperatura avviene nei reparti. Altri addetti si occupano poi della distribuzione di materiale informativo con il decalogo del corretto comportamento nelle strutture ospedaliere: mantenere la distanza di sicurezza, evitare strette di mano, baci e abbracci, coprirsi naso e bocca con fazzoletti di carta o nella piega del gomito quando si tossisce o starnutisce, lavarsi spesso le mani. La fase più evoluta dello screening vedrà l’utilizzo di termoscanner all’ospedale regionale: un totem mobile sarà già attivo nelle prossime ore e consentirà agli addetti di smaltire meglio le file, ma i vertici della Direzione aziendale stanno valutando alcuni preventivi per l’acquisto di 5 termoscanner fissi da installare all’ingresso, in grado di leggere all’istante la temperatura e, con un riconoscimento facciale, di verificare la presenza di idonea mascherina sul volto. 
 

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