CORINALDO - E’ volata in cielo ad appena due anni a Corinaldo, in modo inatteso, la piccola Alice Bruni, stroncata da un infarto. La bambina era nata con delle patologie che avrebbero richiesto nel tempo degli interventi chirurgici, ma nessuno immaginava che il suo cuoricino potesse fermarsi così presto, bloccato all’improvviso da un malore legato alle sue patologie congenite.
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Per questo commozione e incredulità si sono subito diffusi in città al diffondersi della notizia, che la famiglia ha reso nota con commossi manifesti in cui campeggia, su uno sfondo azzurro, il primo piano della bimba.
La città appare tappezzata di manifesti; ci sono quelli di titolari e colleghi di lavoro delle ditte presso la quali il papà e la mamma della piccola Alice prestavano la propria attività lavorativa, la società Starwood di Marotta di Mondolfo, lo studio medico/fisioterapico Kinesis. Ci sono quelli dei sodalizi a cui le due famiglie, notissime e molto stimate in tutta Corinaldo, erano legate.
Tra i congiunti della piccola Alice ci sono infatti tanti sportivi, attivi o vicini allo skating, alla società di calcio e a quella di calcio a cinque. Hanno esternato la propria solidarietà, tra gli altri, l’Asd Procorinaldo Skating, nel cui ambito la mamma di Alice è apprezzata istruttrice, il Corinaldo Calcio nel quale hanno militato tanti appartenenti alle famiglie Bruni e Pierangeli: i nonni della piccola Alice, Nino Pierangeli e Bruno Bruni (quest’ultimo scomparso recentemente), sono stati entrambi storici giocatori di calcio. Conosciuti e stimati anche gli zii della piccola, uno dei quali, Francesco Bruni, è attualmente consigliere di maggioranza nella, con delega allo sport e alla cultura.
Profondamente colpito lo stesso sindaco della città, Matteo Principi, che esprime il dolore della comunità: «Oltre all’affetto e alla vicinanza di tutti i corinaldesi nei confronti della famiglia -dice il primo cittadino- non saprei come altro esprimere lo sgomento di fronte ad un evento così improvviso e inaspettato. La comunità è addolorata e ferita, il lutto è collettivo. Non credo sia opportuno aggiungere altro in un momento che non ha bisogno di parole ma di raccoglimento, di riflessione, di solidarietà verso chi sta soffrendo».
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