Manuel, acceso il telefonino il giorno dopo la scomparsa: era online su Messenger

Manuel Giovannelli
Manuel Giovannelli
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Lunedì 16 Marzo 2020, 03:35

CORINALDO  - Manuel Giovannelli era online su Messenger il giorno dopo la sua scomparsa. Era davvero lui? Se lo chiedono i familiari del veterinario 42enne trovato morto a Malta. Hanno deciso di affidarsi ai carabinieri di Corinaldo per sporgere denuncia e far partire le indagini anche in Italia. A Malta è già stata aperta un’inchiesta. Lunedì 3 alle 19 Manuel ha preso servizio nell’ambulatorio veterinario di Malta dove viveva da alcuni anni. Era di turno di notte e verso le 1,45 ha avuto un veloce contatto con la madre tramite Messenger.

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La mattina di martedì 4 è uscito dall’ambulatorio e da quel momento nessuno l’ha più visto e sentito. «Si è connesso quando già era scomparso – racconta la madre Anna Grossi –, erano le 2 ed era online però non gli ho scritto e nemmeno lui l’ha fatto. Pensavo stesse chattando con il fratello e lui pensava lo stesso di me e invece nessuno dei due ha avuto contatti con Manuel quella notte. Ancora non sapevamo che fosse scomparso». Dopo aver appreso che si erano perse le sue tracce la mattina precedente qualche domanda i familiari se la sono posta. «Se lui era scomparso chi si è connesso? – aggiunge la madre – mi viene il dubbio che non fosse Manuel». Se qualche amico di Manuel alle 2 della notte tra il 3 e il 4 marzo stava chattando con lui è pregato di contattare la famiglia. Solo il suo interlocutore potrebbe confermare se fosse davvero lui online.
«Lunedì (oggi ndr) andremo a formalizzare la denuncia dai carabinieri – prosegue la madre – li abbiamo già interessati dell’accaduto. Il mio avvocato sta inoltre cercando un patologo per effettuare l’autopsia». Alla famiglia è stato dato solo un referto in cui si legge che Manuel è morto per lo schiacciamento del cranio con conseguente frattura. Secondo i genitori era già morto quando qualcuno lo avrebbe gettato in mare, dove è stato trovato il suo cadavere la sera del 6 marzo.

Sono certi che qualcuno l’abbia aggredito colpendolo alla testa. Forse per qualcosa che aveva visto o saputo? Si chiedono. Molti aspetti non tornano. «Non sappiamo nemmeno come era vestito quando è stato trovato morto – aggiunge la madre – inoltre si sono permessi di far fare il riconoscimento al proprietario di casa senza chiamare un familiare. Le autorità di Malta ne sanno di più e mi chiedo cosa stiano nascondendo? Inoltre quando ho chiesto al proprietario dell’appartamento di Manuel dove era stata ritrovata la sua Smart mi ha risposto in un messaggio vocale “la macchina l’hanno parcheggiata a cinque chilometri da casa”.

L’hanno chi? Con chi era Manuel? Anche lui ne sa di più su ciò che è accaduto».

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