Strage in discoteca, perizia boccia i permessi
alla Lanterna Azzurra: elenco delle irregolarità

I soccorsi la notte della strage in discoteca a Corinaldo
I soccorsi la notte della strage in discoteca a Corinaldo
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Mercoledì 6 Febbraio 2019, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 13:56
ANCONA - Uscite di sicurezza più basse della norma, rampa della via di fuga numero 3 priva di pianerottolo di raccordo con la scala d'esodo e inclinata con una pendenza del 20%, superiore al massimo consentito che è del 12%. Gradini con dimensioni delle alzate e delle pedate non costanti. Scala di esodo senza corrimano centrale e con gradini in mattoni con superficie sdrucciolevole, per altro non illuminati a sufficienza. E soprattutto balaustre a protezione della rampa, quelle che poi hanno ceduto facendo precipitare decine di persone nel fossato laterale, in pessimo stato conservativo, non idonee a sopportare le spinte d'affollamento e anche troppo basse. E' il lungo elenco di irregolarità delle vie di fuga, concentrate soprattutto sull'uscita numero 3, evidenziate dalla perizia sulla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove nella notte tra il 7 e l'8 dicembre morirono sei persone, durante una serata in cui era dato in arrivo il rapper Sfera Ebbasta. La consulenza è firmata dal colonnello del Genio dei carabinieri Marcello Mangione e dal professor Costanzo Di Perna, ordinario di Fisica tecnica ambientale alla facoltà dorica di Ingegneria. I due consulenti sono stati incaricati dalla Procura della Repubblica e dalla Procura dei minori di “fotografare” lo stato dei luoghi, in particolare le vie di fuga e gli impianti del locale, per verificare la rispondenza con il piano di emergenza e di evacuazione approvato dalla Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, che nell'ottobre 2017 diede il via libera per la licenza. Per ora sono dieci gli indagati: il ragazzino sospettato di aver spruzzato lo spray al peperoncino, i quattro proprietari della discoteca, i due soci e l’amministratore unico della società Magic Srl, che gestiva il locale, il deejay ritenuto l’organizzatore di fatto dell’evento e il responsabile del servizio di sicurezza.
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