«Nonostante il comportamento del loro amico», spiega il gip, i due confermano che avrebbero comunque rispettato il loro accordo: «lo so ma fra ' la rispettiamo da allora non ti preoccupare». «L'esistenza di un segreto inconfessabile - rileva il magistrato - si evince altresì dalla conversazione intercettata a bordo dell'autovettura di (...) laddove questi, attraverso comunicazioni gestuali , confida a (...) qualcosa di particolarmente importante, raccomandandosi affinché non riveli a nessuno quanto appreso».
IL FURTO DELLA COLLANA «Io gli sparo anche fra, se non mi da la collana». È quanto dice uno degli arrestati per la strage di Corinaldo, intercettato dagli investigatori mentre parla con altri due membri della banda.
La conversazione è tra Di Puorto, Mormone e Amoruso e conferma, per il gip, come gli arrestati siano «soggetti privi di ogni scrupolo morale», con una «elevatissima pericolosità sociale». Nella conversazione si parla di rapinare una persona con una collana di valore. «Se vuoi fare la rapina fra - dice Mormone - ti dico dove farla, a Castello c'è un bel negozio di un cinese ha una 22 k». Risponde Amoroso proponendo, dicono i carabinieri, «di utilizzare un'arma da fuoco per colpire alle ginocchia». «Io gli sparo anche fra, se non mi da la collana - dice - nelle ginocchia fra, non fa i morti nelle ginocchia». «Ma tu sei stupido vedi - risponde Mormone - non gli devi né sparare né un c...perché tu arrivi lì con la pistola, lui pensa che tu vuoi la cassa, tu non parli né niente bom! Gliela stacchi, non gli devi dire dammela, gliela stacchi perché lui pensa subito alla cassa non pensa alla collana».