Ultimo paralizza la Baraccola, code e caos fino a notte fonda. Ecco quali sono stati i punti critici. E il 26 arriva Vasco: «Più park e navette»

Ultimo paralizza la Baraccola, code e caos fino a notte fonda. Ecco quali sono stati i punti critici. E il 26 arriva Vasco: «Più park e navette»
Ultimo paralizza la Baraccola, code e caos fino a notte fonda. Ecco quali sono stati i punti critici. E il 26 arriva Vasco: «Più park e navette»
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Domenica 19 Giugno 2022, 05:50

ANCONA - La Baraccola paralizzata per ore. Auto parcheggiate ovunque a Passo Varano e al Q2. Gente in strada fino all’una di notte in attesa di poter salire sulla navetta per tornare alla propria macchina. «Chi doveva andare ad Osimo faceva prima a cercarsi un hotel per trascorrere la notte», ironizza qualcuno sui social, dove le proteste si mescolano alla preoccupazione in vista dell’altro grande evento, quello di domenica prossima, quando al Del Conero arriverà Vasco Rossi che richiamerà oltre 32mila spettatori, secondo le previsioni degli organizzatori. Quindi il 50-60% in più rispetto ai 21mila che venerdì sera allo stadio ha acclamato Ultimo. 


I nodi 
Quanto basta per tremare. Perché se è vero che la Questura e il Comune promuovono il piano strategico adottato per il primo dei due show in serie, è altrettanto vero che la sperimentazione ha presentato delle lacune importanti. Una su tutte: la calca al parcheggio delle Poste di Passo Varano, dove a migliaia si sono riversati per salire su una delle 13 navette allestite dalla Conerobus, con 60 corse effettuate dalla linea blu e 35 da quella rossa, costate al Comune circa 9mila euro. «Il deflusso iniziale è stato buono, i bus hanno subito accompagnato circa 2mila persone alle loro auto - spiega Liliana Rovaldi, comandante della polizia locale -. Ma i problemi si sono verificati nei viaggi successivi perché la linea che copre il percorso più lungo, fino alla stazione, ha impiegato più tempo del previsto». Colpa del traffico e della folla che dallo stadio ha invaso la Cameranense per raggiungere a piedi Passo Varano, dove la viabilità è andata in crisi, così come alla Baraccola. Le proteste corrono sui social, dove c’è chi racconta di essere rimasto imbottigliato nel traffico per più di un’ora sulla bretella che porta al casello di Ancona Sud.

Nel mirino, in particolare, la scelta di chiudere il parcheggio davanti al Del Conero. «L’abbiamo fatto perché è pericoloso far uscire persone e auto insieme - replica l’assessore Stefano Foresi -. E poi quell’area era riservata a motorini, disabili, food truck e pullman organizzati, con un corridoio per le operazioni di emergenza». E qui, domenica, si piazzeranno circa 50 tir dell’entourage di Vasco. Dunque, non si derogherà al piano di viabilità predisposto con il coordinamento della Prefettura. 


Le soluzioni 
«Ma alcuni correttivi dovremo senz’altro apportarli», sottolinea la comandante Rovaldi. Si agirà lungo due binari. Da un lato, «una maggiore pubblicizzazione dei parcheggi a disposizione degli utenti, in particolare quelli a sud, visto che non sono stati opportunamente sfruttati: penso a quello dell’Inps o all’area industriale dietro a via Albertini: per il concerto di Vasco Rossi avremo a disposizione il parcheggio del Gross Center, dove potremo contare su circa 4mila posti auto in più». Dall’altro lato, si punterà a rafforzare il servizio di trasporto pubblico. Occorrerà quantomeno raddoppiare il numero di bus-navetta al servizio degli spettatori, dato che si preannunciano almeno 32mila spettatori. «Da domani cominceremo a lavorare per mettere a punto le migliorie al piano della viabilità - dice Foresi -. Ma la gente deve entrare nell’ordine di idee che, dopo eventi così importanti, è impensabile che in mezz’ora si possa essere a casa. Per Vasco prevediamo due o tre ore di tempo per sgomberare l’area dello stadio dalla fine del concerto. Il problema, come immaginavamo, non è stato all’arrivo, ma nella fase del deflusso. Di sicuro aumenteremo le navette e insisteremo per far sì che vengano impiegati in modo più intensivo certi parcheggi, come piazza d’Armi e quello dell’università di Ingegneria». 

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